ARCO DA VIOLINO HERMANN RICHARD PFRETZSCHNER; "L'OPERA 35"

Richard Grunke scrive nel suo libro (German Bow Makers - Grunke/Schmidt/Zunterer), che fu quest'uomo, grazie alle sue frequentazioni parigine, ad influenzare tutta l'archetteria Tedesca, e in effetti osservando il Suo lavoro i richiami ad una certa scuola sono palesi.

Arco da violino Hermann Richard Pfretzschner; "l'Opera 35"

Oltre ad essere un oggetto bello ed ancora in perfetta forma, e un esempio purissimo del lavoro di H.R. Pfretzschner, questo arco, a quanto si dice, ha una storia importante.

La persona che ce lo ha portato mi ha assicurato che questo arco appartenne al noto violinista Russo Adol'f Davidovič Brodskij, che lo impugnò a Vienna, la sera del 4 dicembre del 1881 per eseguire in prima assoluta quello che diverrà un caposaldo della letteratura violinistica. L'Opera 35 di Pëtr Il'ič Čajkovskij; il suo unico concerto per violino.

Difficile dire se tale affermazione sia vera senza avere prove tangibili, quello che però posso fare è un analisi speculativa. La prima del concerto si tenne alla fine del '81, e H.R. Pfretzschner aprì la sua attività nel 1880; dunque la tempistica lascerebbe una piccole finestra.

Il secondo indizio a favore è la stilistica utilizzata. Il Nostro era appena uscito dal laboratorio di J.B. Vuillaume, dove rimase dal 1874 al 75, anno della scomparsa del grande "Vate" della liuteria e archetteria francese, e le stilistiche sono ancora totalmente Voirinizzate se mi passate il termine.

A questo proposito sarei anche curioso di sapere dove trascorse i cinque anni che intercorrono tra la morte di Vuillaume e l'apertura del suo laboratorio nel 1880. Qualche risposta ce l'avrei anche, visto le stilistiche di questo arco, ma passiamo oltre.

La geometria di base della testa è, come in Voirin, di profilo triangolare. Le uniche piccole differenze sono le tre circonferenze di movimento; smusso, cresta, e casetta, e la gestione e dimensione dello smusso. In Voirin si apre nella parte superiore e chiude all'arrivo sulla scarpetta, Pfretzschner invece rimane largo e regolare su tutta la lunghezza. Anche la gestione dello sviluppo è leggermente diversa; quasi in ogni occasione Voirin viene giù dritto, e quando lo inarca leggermente è sempre sbilanciato verso l'alto, lo smusso di Pfretzschner invece circolare ed omogeneo.

La puntina in avorio come vedete è triangolare in perfetto stile francese, ma è solo il restauratore burlone che sostituendola ha voluto giocare un po.

Anche nasetto e bottone sono un ispirazione totale al Maestro francese, seppur con piccole differenze stilistiche che contraddistinguono le due scuole.

Le dimensioni generali sono pressoché identiche, e anche la gola, che già negli anni immediatamente successivi diverrà più quadrata, in questo caso è in pura scuola Voirin. La prima circonferenza che parte dall'anello larga, e la seconda in alto più stretta. Le guance scavate e l'arrivo della paletta leggermente scivolato.

La veretta è larga e smussata agli angoli, e la slitta conica. Dettagli questi  presi a prestito da Voirin, anche se nel suo caso la placchetta in metallo è collegata alla slitta, mentre in Pfretzschner è unita al ginocchio.

Il bottone è in tre parti, ricavato da tubo, e con doppio colletto e taglio tedesco.

La coulisse è naturalmente fermata con due viti.

In chiusura torniamo un attimo alla storia di questo oggetto. Sicuramente il periodo temporale è adeguato dal momento che si tratta di uno dei primi esempi. Quel che però rimane oscuro è dove Brodskij lo abbia potuto reperire, dal momento che nel 1880 era a Sebastopoli e gli anni immediatamente precedenti a Mosca.

Sarebbe più lecito credere che abbia incontrato il lavoro di Pfretzschner durante la sua permanenza a Lipsia, dove insegnò in conservatorio dal 1883 al 1891.

E' certo possibile che Brodskij lo abbia preso da qualche commerciante durante un giro di concerti, anche se non risulta che ne abbia fatti in quel periodo, ed in oltre anche se H.R. aveva già aperto la sua rete di commercianti non doveva essere ancora così vasta.

Arco da violino Hermann Richard Pfretzschner; "l'Opera 35"

Difficile stabilire la verità, anche se è un arco eccellente che dimostra le grandi capacità manuali di quest'artigiano, che poco ebbe da invidiare ai suoi colleghi di oltre confine.

A presto

Paolo