ARCO DA VIOLONCELLO EMILE AUGUSTE OUCHARD "Fils" PARIGI 1940

Eh si; antipatico e aggressivo quanto vuoi, ma quest'uomo aveva due manine! Sinceramente non ho mai nutrito un grande trasporto umano per Emile Auguste Ouchard, ma da onesto critico non posso che riconoscerne il talento.

Arco da violoncello Emile Auguste Ouchard "Fils" - Parigi 1940

L'oggetto che vedete è la dimostrazione, non solo di un grande talento, ma anche di una scuola che ha permesso di farlo crescere.

Osservando l'arco si capisce perfettamente che la preparazione di Emile Auguste era di primissimo livello. Non solo i tagli sono perfetti, particolare riconducibile al talento, ma anche i dettagli meccanici come ad esempio quelli del nasetto mostrano una scuola eccellente.

D'altronde era nato, almeno per l'archetteria di quel tempo, sotto una buona stella. Era infatti allievo del padre, il quale però aveva avuto l'occasione di lavorare da Cuniot-Hury, anche lui figlio d'arte, ed apprendere quei segreti che nessuno ha ne la voglia, ne il tempo di spiegarti quando lavori in un laboratorio enorme come quello di C.N. Bazin ad esempio.

L'arco, di sezione ottagonale, è costruito con un pernambuco molto denso e proviene dal periodo d'oro di Emile Auguste. Oltre alla stilistica adottata, ha confermare gli anni di costruzione c'è anche il timbro.

L'oggetto è timbrato "E.A. Ouchard Paris", marchio adottato dall'autore dopo il trasferimento a Parigi del 1940 a seguito dei continui dissapori con il padre e sostituito poi con "Emile A. Ouchard - New York", nel 1946 quando si sposta a New York appunto.

C'è però un dettaglio che consente di restringere la forbice degli anni avvicinandolo più al '40 che non al '46; l'appoggio del nasetto. Emile Auguste, come suo padre e molti altri in quel periodo, inizierà ad usare l'appoggio "Hill" per i nasetti. Questo ha l'appoggio classico ed è probabilmente per questo motivo che il Maestro Millant lo ha certificato 1940.

L'arco come ho appena scritto, è certificato, ma sinceramente anche non lo fosse, quest'oggetto è assolutamente e totalmte Emile Auguste.

Partiamo dalla testa. Una volta il Maestro Millant mi disse che gli smussi della testa sono il carattere dell'artigiano. Ammettendo che abbia ragione (e ce l'ha), il carattere di Emile Auguste come lo smusso sono facilmente interpretabili. Tagliato perfettamente e orgogliosamente teso in avanti a "petto in fuori"; non aveva certo una bassa stima di se!

Oltre lo smusso la conferma della sua mano arriva anche dalla gestione delle circonferenze. Hanno, quella dello smusso e della cresta, uno sviluppo prospettico perfetto, e la terza, quella che si sviluppa dalla casetta è identica alle prime due già dalla partenza. Come dicevo educazione formale oltre a talento.

Il nasetto è ancora di più un classico di Emile Auguste. Oltre ad invidiagli il meraviglioso pezzo di ebano del Gabon, nero e compattissimo, praticamente introvabile ai nostri giorni, presenta tutti i canoni estetici di quest'autore.

Come dicevo è squadrato perfettamente e mostra una cura maniacale del dettaglio. La circonferenza della gola è quasi un cerchio perfetto e si sviluppa sulle guance morbida e piena, arrivando sull'anello ancora in curva; senza cioè un piccolissimo tratto di ebano dritto prima dell'arrivo.

L'anello è anche questo un classico, largo e smussato agli angoli, come l'occhio; vero e proprio marchio di fabbrica della famiglia da lui in poi. Gli occhi degli Ouchard hanno infatti la caratteristica di avere uno spessore di ebano molto alto.

Come in moltissimi nasetti di Emile Auguste, la coulisse non è fermata con i chiodini ma con le viti. Il bottone, anch'esso un classico, è martellato e ha due colletti; il primo largo e piatto ed il secondo praticamente impercettibile.

L'arco, proveniente da una collezione privata, è stato appena reso disponibile per la vendita ed è possibile visionarlo nel nostro atelier previo appuntamento.

Approfondimenti :

EMILE AUGUSTE OUCHARD; L'ARCHETTAIO DEI DUE MONDI 

A presto

Paolo