ARCO DA VIOLINO COLLABORATION PECCATTE - HENRY 1840 - 45

-"Ilya, sei sicuro che chi te lo ha venduto, lo ha attribuito a Pierre Simon?"-, -"Si, perché?"-, -"Non so, c'è qualcosa che non mi convince"-. Una delle mie intuizioni più felici e fortunate; soprattutto per il M°Grubert!

Arco da violino Dominique Peccatte - Joseph Henry, 1840 - 45

Il mio incontro con quest'oggetto risale a un paio di mesi fa, il giorno in cui il Maestro ha acquistato il suo nuovo "D.T. Navea Vera"

Dopo aver finito di provare e confrontare gli archi, il Maestro me ne passa uno e mi dice -"Paolo, c'è il mio Simon che ha un problema al bottone, puoi dare un occhiata."

Era la prima volta che lo vedevo e da subito ho avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di non esatto. E' vero che alcuni particolari lo ricordavano molto, ma erano tutti "quasi" Simon, c'era sempre qualcosa che non tornava; come lo smusso della gola, molto meno rotondo ad esempio.

Anche il nasetto è, simile a Simon; la gola ricorda le Sue geometrie, però l'esecuzione tradisce morbidezze delle linee atipiche per questo autore.

A questo punto ho formulato la domanda che ha aperto questo post, e a giudicare dalla faccia che ha fatto, ho capito di aver messo in discussione il parere qualcuno molto autorevole e mi sbagliavo. Non ho messo in dubbio un parere illustre e altisonante, ma bensì due!

Lo avessi saputo probabilmente avrei taciuto, perché essendo loro, almeno in questo momento, più accreditati, stava a me dimostrare che si erano sbagliati.

Ho deciso di tentare l'ultima mossa per confermare la mia competenza e ho rilanciato. Dal momento che nessuno dei due esperti, vi assicuro di fama mondiale, che avevano giudicato l'arco è Francese, propongo a Ilya di lasciarmelo, per portarlo a Parigi. O la va, o la spacca!

Vista superiore

Vista frontale

Dal giorno dell'appuntamento, fino a quando non sono andato a Parigi, continuavo ciclicamente a guardare l'arco, e più ci rimuginavo e meno mi sembrava Simon, anche se non riuscivo a mettere a fuoco le idee. Quando il M°Raffin mi ha annunciato la lieta notizia, mi sarei preso a schiaffi per l'ingenuità. Il segreto è nella foto qui sopra.

Arrivato a Parigi faccio vedere l'arco al M°Raffin dicendogli che era stato venduto come Pierre Simon. La risposta è stata . -"Mmm, me lo lasci, lo devo studiare"-.

Già questa risposta mi ha fatto capire che l'oggetto analizzato non doveva essere dei più semplici da attribuire. Tenete presente che il tempo medio del Maestro per riconoscere un arco si aggira sui 30 secondi; per questo mi ha chiesto due ore!

Al mio ritorno suono il campanello e viene ad accogliermi il Maestro in persona, letteralmente raggiante.

-"Mio caro"- mi dice, -"è una gran bella giornata per lei. Quest'arco in effetti non è di Pierre Simon, ma è stato costruito da Dominique Peccatte in collaborazione con Joseph Henry."

Da chi!!!

E' stato come ricevere un secchio di acqua gelata in faccia; ecco perché non lo riconoscevo. E' forse la prima volta che vedo Peccatte con quella geometria, solitamente è molto più aperto e proteso in avanti, e non riuscivo a riconoscerlo in questa veste. A questo punto mi sono detto: -"Se è Peccatte dovrà aver...". Mentre finivo di pensarlo ho voltato l'arco per guardarlo frontalemente e da sopra, e come per magia mi è apparso il suo marchio di fabbrica.

Guardando l'arco frontalmente noterete che la guancia destra è più grande della sinistra; questo perché era destro. Dalla vista superiore si vede invece il risultato di questo sbilanciamento; la tipica "S" di Peccatte. Queste caratteristiche le troverete su tutti i Dominique Peccatte puri (DOMINIQUE PECATTE; QUELLO PURO, DOMINIQUE PECCATTE 1840 - 45).

Anche il nasetto non è affar di poco.

Sfortunatamente la parte superiore della paletta è stata ritoccata successivamente. Proprio in questa occasione il M°Raffin mi ha raccontato che era Carl Flesch che aveva lanciato questa moda scellerata e inutile.

Oltre a rovinare il lavoro di un eccellente artigiano, questa modifica rende molto difficile il riconoscimento; in particolar modo quando si tratta di questi tre autori, che hanno vissuto un periodo della loro vita lavorativa in simbiosi.

Se la testina è difficile da riconoscere, per il nasetto ci sono solo un paio di persone al mondo in grado di riconoscerlo. Io sono arrivato solo a stabilire che arco e nasetto erano stati costruiti insieme; in accordo con uno dei due esperti che lo aveva visto prima di me.

Anche se maltrattato, questo nasetto è comunque la testimonianza di un livello altissimo di manualità e di stile. Guardate che effetto di leggerezza crea scavando la guancia fino a congiungere con una linea obliqua il giro basso della gola e l'angolo posteriore del nasetto. Sul lato sinistro entra più che sul destro, questo probabilmente a causa del tempo che gli era stato concesso per farlo; di solito molto poco.

Come in tutta la produzione sia di Peccatte, che di Simon e Henry, la coulisse in argento è fermata con le viti e non con i chiodini.

L'arco è timbrato Chanot, liutaio che accolse il giovane Henry quando nel 1837 alla sola età di 14 anni si trasferì a Parigi per compiere l'apprendistato e che nei primi anni '40 iniziò a ordinare archi a Dominique Peccatte.

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Appena ricevuto la notizia chiamo i M° Grubert, anche per chiedergli se aveva intenzione di far fare il certificato.

-"Ciao Ilya, ti chiamo da Parigi. Ricordi il tuo Simon?"-, -"Sii!?"-. -"Sei in piedi Ilya?"-, -"Si, ma mi siedo."-. -"Beh sai, dice Raffin che non è Simon, ma Dominique Peccatte, con il nasetto di Joseph Henry, e non vale i 28.000 euro che lo hai pagato, ma bensì 90.000!!!"-.

Non so perché, ma credo proprio di aver acquisito dei crediti con il M°Grubert ;-).

Approfondimenti:

PIERRE SIMON; IL PECCATTE SIMPATICO

IL DIO PECCATTE

PECCATTE; LARIBELLIONE SILENZIOSA

DOMINIQUE PECCATTE; QUELLO PURO

DOMINIQUE PECCATTE 1840 - 45

JOSEPH HENRY; L'ENFAT PRODIGE

A presto

Paolo