IL NUMERO 100!

GLI OUCHARD E LA RICERCA DEL GRAAL

La prima parte del secolo in cui ci accingiamo ad entrare con la nostra storia, è stato, come tutti sappiamo bene, flagellato da quelle due follie chiamate Prima e Seconda Guerra Mondiale. Oltre a mietere milioni di vittime, spazzarono via anche gran parte di tutto quello che era l'indotto produttivo della vecchia Europa. L'archetteria non fece eccezione; molti laboratori chiusero e chi ci riuscì, cercò rifugio oltre oceano. Dopo il 1945, non esisteva quasi più niente della gloriosa scuola Francese, la sua rinascita la dobbiamo appunto a dei veri ricercatori del Graal; gli Ouchard.

Arco da violino Emile Francois Ouchard

Famiglia tra le più longeve dell'archetteria Francese, rimane attiva per più di un secolo, gli Ouchard hanno sicuramente il merito, in special modo Emile Auguste, di aver costruito e lasciato molti ottimi archi. Ma il merito più grande da riconoscere a questa famiglia, ed in particolar modo a Bernard, è l'aver ridato all'archetteria Francese memoria di se stessa.

E' stato Bernard Ouchard che per primo ha iniziato un lavoro di ricerca e studio sulla vecchia scuola, ed in particolar modo sulle curve. Ed è sempre Lui che alla fine degli anni '50, lascia il laboratorio di Vidoudez, per tornare ad insegnare e divulgare le sue ricerche nell'appena rifondata scuola d'archi di Mirecourt

La storia della famiglia parte da lontano, con un uomo di poco talento, ma  molto lavoratore, e troppo rigido anche con i suoi cari; il capostipite è Emile Francois.

Figlio di Adèle Ouchard, Emile Francois, detto Ouchard "Père", nasce a Mirecourt il 30 Aprile del 1872.

A soli 14 anni, nel 1886, viene preso nella Maison Cuniot-Hury, per intraprendere l'apprendistato. Dotato di buona manualità, ben presto diventa il braccio destro di Eugenè Cuniot, e quando nel 1910 muore, è Lui, incaricato dalla vedova, a prendere la guida del laboratorio.

Il 9 Gennaio del 1896 si sposa con Marie-Joséphine Collin, e dall'unione nasceranno dieci figli, nove femmine ed un solo maschio; Emile Auguste, che diverrà anche lui archettaio e supererà velocemente il padre nel lavoro.

Nel 1923, forte anche del figlio che ormai da dieci anni lavora al suo fianco e promette bene, il giovane cinquantaduenne Emile Francois, apre la sua attività al numero 1 di rue Canon a Mirecourt. Due grandi stanze al primo piano, una che guardava la strada, e l'altra che dava sul giardino; consentendo di controllare chi entrava e usciva dal laboratorio dell'amico liutaio Jaquemin.

Da questo momento, anche se continuerà a timbrare alcuni archi "Cuniot-Hury", la maggior parte li firmerà con l suo marchio; "Emile Ouchard".

Nel 1936 il suo laboratorio conta quindici operai compreso il figlio, il quale già dimostra di aver surclassato il padre e i suoi colleghi. I rapporti iniziano a farsi difficili tra di loro; i salari sono tutti uguali, anche se Emile Auguste è il più bravo e gestisce in parte il laboratorio.

Velocemente i rapporti arrivano alla rottura. Nel 1937 Emile Auguste chiede al padre di ritirarsi e cedergli l'attività, Emile Francois ovviamente rifiuta, e il figlio parte definitivamente per Parigi. Il padre rimarrà a Mirecourt e continuerà a lavorare con alcuni operai.

Arco da violoncello Emile Francois Ouchard

Se Emile Francois non era un grandissimo archettaio, era però un eccellente insegnante. Molti sono gli artigiani di valore, primo su tutti suo figlio, che sono stati iniziati al lavoro da Lui.

Hanno lavorato per Lui, tra gli altri anche: Paul Audinot, Louis Brugère, Paul Barjonnet e figli, Francois Lotte, André e Raimond Richaume, Marcel Mangenot.

Gli archi di Emile Francois, sono di ottima fattura, in particolar odo quelli fatti in collaborazione con il figlio. Una piccola parte della sua produzione è marchiata a suo nome, ma molto suoi archi sono firmati con i nomi delle Maison che glieli commissionavano.

Le stilistiche e le meccaniche seguono le linee dell'ultimo periodo della scuola Mirecourt, e variano a seconda dei modelli richiesti dai committenti.

Emile Francois ha lavorato, tra gli altri per: Joseph Aubry, Paul & Oliver Bisch, Coné, Cuniot-Hury, Charles Enel, Nicolas La Maire.

E' in oltre possibile trovare suoi archi timbrati "Strellini"

Alla fine della sua carriera. lavorano con Lui un operaio e un apprendista. Muore nella sua Mirecourt, dalla quale non si è mai allontanato, il 27 Febbraio 1951.

La prossima volta il figlio; Emile Auguste

A presto

Paolo