NICOLAS REMY MAIRE: IL DIMESSO

Tempo fa, parlando con un amico della sfortuna che sembra perseguitare alcuni mi disse: "- Caro Paolo, la sfortuna è solamente la scusa dei falliti -". Ora, non sono totalmente in d'accordo con lui, ma certo è che avere un talento eccezionale, molto spesso non è sufficiente a rendere la vita più semplice, e Nicolas Rémy Maire ne è la dimostrazione lampante.

Timbro a fuoco "Maire"

Quasi contemporaneo di JOSEPH FONCLAUSE (del 1799), Nicolas Rémy Maire nasce anche lui a Mirecourt nel 1800 da Sèbastien Maire, di professione tessitore e Thérèse Tiblemont l'8 Nevoso (quarto mese) del nono anno del Calendario Repubblicano, il 29 Novembre del nostro, e come d'uso all'epoca inizia molto giovane l'apprendistato nella sua città natale.

Come ricorderete, a Mirecourt nel primo decennio dell'ottocento stava entrando in attività uno dei pochi artigiani, forse l'unico, che fu in grado di rivaleggiare con i grandi Parigini, definito "Genio", dallo stesso J.F. Raffin nel libro "L'Archet"; ETIENNE PAJEOT.

La figura di Pajeot è fondamentale per comprendere l'evoluzione sia di Fonclause che di Maire. Rimasto orfano sia di madre che di padre (morto nel 1804 c.ca), Etienne a soli ventiquattro anni apre la sua attività, e probabilmente non avendo molti fondi a disposizione, invece di assumere artigiani già formati, che sicuramente gli sarebbero costati di più, ingaggia questi due apprendisti bambini; Fonclause sedici anni, e Maire quindici. In oltre, a parte la questione economica c'è il fatto che essendo una personalità con spiccata propensione al comando, visto la sua giovane età, era molto più facile gestire ed instradare degli apprendisti, che non degli uomini maturi, meno plasmabili, anche se con più esperienza.

La storia di questi due artigiani è almeno per il primo periodo parallela. Maire come Fonclause, rimane da Pajeot per un decennio circa, dopo di che fa una scelta diversa dal collega, che ricorderete inizia già dal 1830 a lavorare per J.B. Vuillaume a Parigi. Si installa a Mirecourt con il suo marchio nel 1826 e continua a costruire rimanendo molto vicino alle stilistiche del suo Maestro.

Il 14 Febbraio 1828 sposa Anne Contal e cambia l'intestazione della ditta in "Maire-Contal" e da questo momento in avanti hanno inizio una serie di eventi "sfortunati" per Nicolas. 

La coppia concepisce molti figli, ma per vari motivi tanti di loro non riusciranno a oltrepassare la fanciullezza. Uno dei pochi è Francois nato l'11 giugno del 1837.

Gli anni trenta sono anche quelli della grande depressione Francese. I laboratori chiudono uno dietro l'altro, o riducono molto la produttività e sono costretti a licenziare un gran numero di operai. Anche il laboratorio di Maire sarà colpito dalla crisi e dichiarerà fallimento nei primi anni trenta. E' questo probabilmente il periodo più buio della vita di Nicolas.

A metà degli anni quaranta sembra essersi un po ripreso. La ditta Maire-Contal fa richiesta di partecipazione all'esposizione di Parigi del 1844, dichiarando di produrre circa quattromila archi all'anno, per un ricavato lordo di quindici/sedicimila Franchi, e di dare lavoro a quindici operai.

A parte questo documento, non si conosce molto della vita di Maire prima della sua partenza per Parigi. Probabilmente in quell'esposizione prese contatto con dei colleghi della capitale che lo aiutarono a vendere alcuni archi. Anche se è ancora più probabile che abbia affiancato l'amico/Maestro Pajeot, che grazie ai suoi contatti d'affari con in grandi laboratori di Parigi, come la Maison GAND, uscì indenne dalla crisi. Tale ipotesi è rafforzata dal fatto che dopo la morte di Pajeot (1849), Nicolas si sposta da Mirecourt a Parigi.

Venendogli a mancare chi gli dava lavoro, e confidando in alcuni contatti avuti grazie anche al suo maestro, lascia Mirecourt e si trasferisce al numero 35 di Rue de Viarmes e siccome era ancora dichiarato fallimentare a Mirecourt, fu costretto ad aprire usando il nome del figlio "Francois-Maire".

A Parigi, grazie anche al fatto di essere stato per anni l'assistente di Pajeot, da alcuni amato, da altri odiato, ma da nessuno misconosciuto come grande artigiano, inizia a lavorare per alcune importanti firme della capitale; Vuillaume in particolare, ma anche Gand e Chanot.

Lo stile dei suoi archi in questo periodo si avvicina in particolar modo a quello di Dominique Peccatte, tanto da rendere spesso difficile distinguerli da quelli di quest' ultimo.

Dopo il 1866 cambia nuovamente l'intestazione della ditta "Francois-Maire" eliminando il nome di battesimo del figlio; da quel momento figurerà come "Maire".

Nel 1876 si sposta a Montmatre, in rue de Burg numero 10, e qui muore il 17 Giugno 1878. Dopo la morte la vedova vende il poco rimanente, alcune bacchette e archi  alla Maison Chanot.

Il carattere

Arco da violino in ebano argento Nicolas Maire 1826 c.ca

Definire la stilistica di Nicolas Maire non è affatto facile, se non impossibile. Come artigiano ha iniziato a lavorare con Pajeot, grande artigiano, ma anche lui non con uno stile ben definito; all'epoca si era più liberi, e soprattutto si cercava di proporre sempre delle novità al mercato.

L'arco fotografato è un classico esempio. La stilistica della testa ricorda molto il suo collega di lavoro negli anni di Pajeot; Fonclause. Ma si differenzia, maggiormente, nello sviluppo dello smusso, molto più ampio, che entra abbondantemente nella parte superiore e chiude quasi totalmente all'arrivo sulla scarpetta.

Il nasetto senza coulisse ricorda vagamente Lupot II, anche se molto più semplice in particolar modo nel disegno della gola. Questo nasetto, un pochino particolare per la verità, è l'esempio classico che ci parla del carattere di Maire. Nella maggior parte dei casi sono abbastanza anonimi anche se ben eseguiti, segno evidente che pur possedendo un ottima manualità, gli mancava probabilmente, da una parte il gusto, dall'altra la voglia di ottenere dei risultati.

Era uno di quegli artigiani che poteva lavorare bene, ma aveva bisogno di un supervisore per farlo. Lo dimostra il fatto che gli archi esteticamente più curati sono quelli che ha costruito o per Pajeot, o per Vuillaume.

Meccanicamente sono perfetti e la curva utilizzata è naturalmente quella antica. Molto simili ai Pajeot, si differenziano nel suono, solitamente più delicato e meno potente di quelli del Maestro.

La meccanica è la vera carta vincente dei Maire, che gli consente di confrontarsi e rivaleggiare con i più grandi di tutti i tempi.

A presto

Paolo.