P RS: L'UOMO DEL MISTERO

Prima di addentrarci nella vita e le opere di uno dei miei artigiani preferiti, vorrei presentarvi l'ultimo lavoro di un nostro amico/cliente. E' da poco uscito il nuovo CD del John Patitucci Trio, con Joe Lovano al sax, e Brian Blade alla batteria. Per il momento ho avuto la possibilità di sentirne alcuni brani dal vivo, ma appena avrò tra le meni il disco, vi prometto una recensione approfondita. Chi volesse ascoltarne i sample può farlo cliccando la foto interna del post.

"The bowmaking of Jean Pierre Marie Persoit alongside that of Francois Xavier Tourte represents the pinnacle of an unsurpassed epoch in this domain. Each bow of these two great makers is a quite individual creation."

Sarebbero sufficienti queste poche righe, con le quali Paul Childs apre il commento alle opere di questo grande artigiano nel libro che gli ha dedicato "Jean Pierre Marie Persoit - his life and work", per capire di che calibro fosse questo autore. Ma nonostante questi complimenti, studiando i vari testi a lui dedicati, vi si scopre una stranissima reticenza da parte degli esperti, nel dare dei pareri precisi riguardo ad alcuni aspetti fondamentali del suo lavoro, primo tra tutti il suo rapporto con Francois Xavier Tourte; ma andiamo con ordine.

La vita di Jean Pierre Marie Persoit, è continuamente avvolta dal mistero. Pensate che la sua data di nascita non è conosciuta, e l'unico documento che ha permesso di datarla, è un certificato di morte di una delle zie del 28 settembre 1818, di cui è testimone e dichiara l'età di trentaquattro anni. Ed è per questo che si crede sia nato nel periodo compreso tra il 29 settembre 1783, e il 28 settembre 1784.

Figlio di un fioraio, Pierre Persoit,e di Francoise Jeanne Simon, J.P.M., come il suo illustre collega Tourte, prima di iniziare a costruire archi si dedica ad un altro mestiere: l'orafo-incisore, apprendendo le tecniche di lavorazione dei metalli preziosi che gli permetteranno a parer mio di avvicinarsi all'archetteria.

Nel 1812, anno in cui sposerà Jeanne Faverot, il certificato di matrimonio riporta alla voce occupazione, la qualifica di "Compagnon de Luthier". Cioè qualcosa come garzone di bottega; si, ma di quale?

Qui arrivano i dubbi da me nutriti. Parlando di chi siano stati gli insegnanti di questo grande, tutti e due i testi di riferimento, L'Archet, di Millant e Raffin, e il già citato libro di Childs, indicano Lupot ed Eury, come i principali ispiratori di questo artigiano; e fin qui tutto bene. Quello che invece mi da da pensare sono i commenti fatti rispetto al suo rapporto con Tourte.

Il Raffin-Millant dice: "Lo stile generale  del suo lavoro ci fa pensare a Lupot, benché l'influenza di Francois Xavier Tourte sia certa".

Childs invece si sbottona di più: "Anche se molto probabile, non è certo che Tourte e Persoit abbiano avuto rapporti professionali".

Non è il caso dirvi apertamente la mia, rischierei la fucilazione, ma posso raccontarvi una storia.

Nel 1809, anno di nascita della prima figlia, Persoit, che come ricordiamo era orafo incisore, si trasferisce vicino alla bottega di un noto artigiano, F.X. Tourte (N.B.: tutti e due i testi lo riportano come dato certo). Si sa, il lavoro di incisore non è certo facile nella Francia post rivoluzionaria, e per arrotondare il bilancio, il giovane Persoit inizia a costruire per l'anziano Maestro (Sessantuno anni), le parti metalliche dei nasetti. Una pratica per altro non totalmente abbandonata; anche noi se dobbiamo far incidere il metallo dei nasetti ci serviamo dell'opera di un maestro orafo. A causa di questa frequentazione, e di una specie di affinità elettiva (come ricorderete, anche Tourte si occupava di lavorare i metalli prima di diventare archettaio), il grande Maestro inizia a seguire il giovane Persoit e lo avvia verso la professione dell'archettaio. Riconoscendogli  un talento innato, se lo tiene vicino isegnandogli la professione e magari commissionandogli alcuni lavori. Certo è che Persoit, nei successivi undici anni, pur cambiando casa, non si sposta dalla zona Tourte almeno fino al 1823, anno in cui inizierà la sua collaborazione ufficiale con J.B. Vuillaume.

Ovviamente è una storia di pura invenzione, e ogni riferimento a persone e luoghi è puramente casuale.

Ma ad ogni buon conto andiamo avanti. Nel 1823, secondo Millant, nel 1826 per Raffin, oppure nel 1828, Vatelot, Persoit viene contattato da J.B. Vuillaume, al quale si unisce per alcuni anni, fino al 1838 (N.B.: Persoit è l'unico archettaio che si "unisce" a Vuillaume, gli altri lavoravano per lui). E con il quale svilupperà ulteriormente il lavoro già intrapreso da Tourte, e soprattutto regalerà alla Francia una delle più grandi scuole artigiane conosciute.

Oltre a costruire degli archi magnifici, in laboratorio da Vuillaume ha anche la funzione di formare le nuove leve dell'archetteria. Basti pensare che tra i suoi allievi figurava un altro nome piuttosto noto come Dominique Peccatte, oppure Claude Joseph Fonclause, meno conosciuto, e anche talentuoso del primo, ma comunque un archettaio tra i più grandi di ogni tempo.

Funzionava più o meno così. Vuillaume, aveva alcuni infiltrati dentro i laboratori di Mirecourt, che quando avevano un ragazzo promettente glielo spedivano a Parigi, e lui appena arrivato lo consegnava a Persoit che gli insegnava il mestiere. 

Nel 1839, all'età di cinquantasei anni, apre la sua attività personale, continuando a costruire archi meravigliosi e unici sia per carattere estetico che sonoro, anche ben otre i sessanta, eguagliando anche in questo il suo collega più famoso; Tourte.

Nel 1851, interrompe la sua attività lavorativa, e pochi anni dopo scompare come era apparso. Come per la data di nascita, non conosciamo infatti neanche quella di morte, che si sa essere avvenuta dopo il 1854.

Jean Pierre Marie Persoit, è stata come una cometa, che non sai ne dove comincia, ne dove finisce, ma di una luce così forte e vivida, che ancora oggi a distanza di quasi duecento anni, continua ad illuminare la strada di ogni archettaio che voglia definirsi tale.

Essendo un artigiano a me particolarmente caro, ho deciso di dividere in due parti l'articolo a lui dedicato. La prossima settimana vi parlerò dello stile e del carattere di questo grande, per adesso godetevi la magnifica testa di questo arco del quale vi racconterò la storia; curiosa anche quella, come tutta la vita di quest'uomo.

Errata corrige: Nello scorso post avevo datato l'inizio dell'apprendistato di Francois Xavier Tourte come orologiaio al 1860. Questo ovviamente non è possibile in quanto nel '860 era già morto da minimo venticinque anni; ho solo fatto un errore di battitura, la data giusta è naturalmente il 1760.

A presto

Paolo.