UN INCONTRO SPECIALE

Parlando di Cremona, non si può certo dire che sia uno dei luoghi più accoglienti d'Italia. D'inverno il freddo e la nebbia ti penetrano nelle ossa e in estate il caldo umido della bassa padana ti toglie il respiro. Ma in pochi altri posti al mondo è possibile fare degli incontri che non esagero nel definire extra terrestri.

Arco da violoncello D.T. Navea Vera

Circa tre settimane fa un nostro cliente mi chiama dicendomi che da li a pochi giorni sarebbe passato per Cremona e mi chiedeva se fosse possibile fare un cambio crini in giornata. -"Certamente, basta che abbia la pazienza di aspettare un paio di ore"-, -"Non ci sono problemi"-, risponde lui, -"Vengo in città per suonare "Il Cristiani", e visto che il Maestro cambierà i crini al Fetique, credo che lo farò con il vostro arco; vuol venire a sentire?"-.

Il Cristiani, è probabilmente uno dei violoncelli Stradivari più belli e famosi esistenti, Mendelssohn ha scritto per lui; ovviamente non mi sono fatto ripetere l'invito due volte.

Dal primo momento che è entrato in sala ha imposto la sua presenza; non solo la fattura tecnica dello strumento è superlativa, ma guardandolo si ha quasi l'impressione che sia vivo, tanta è l'energia che emana.

Come se ci muovessimo in un paesaggio onirico, la prova ha avuto inizio, e il suono ha letteralmente inondato la sala. Ero immobilizzato. C'era suono ovunque, una sensazione di pienezza mai sentita, quasi come se ti oltrepassasse. Quando dopo alcuni minuti lo strumentista si è fermato per una pausa, è stato come risvegliarsi.

Non so per quale motivo, il musicista aveva portato con se il suo violoncello, e ad un certo punto ha voluto fare due note con il suo strumento, credo per mettere meglio a fuoco le differenti misure dei due. 

Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Lasciando perdere il timbro dello strumento, neanche affiancabile allo Stradivari, la cosa più sorprendente è che mi ha riportato bruscamente e sorprendentemente alla realtà. La sala di colpo era diventata dieci volte più grande; simile alla differenza che si avverte quando si passa da un salotto di casa, ad un teatro.

Avevo già sentito il violoncello del mio cliente, suonato con quell'arco, e nel nostro laboratorio mi sembrava avere, oltre ad un buon timbro anche una ottima massa sonora; quella mattina sembrava afono!

Non era possibile che suonasse così poco. Dopo un primo momento di smarrimento ho capito; mi sono guardato intorno e con grande sorpresa mi sono accorto che la sala dove eravamo era molto più grande di come l'avevo giudicata. La sensazione di pienezza che c'era con lo Stradivari mi aveva dato l'impressione che fosse più piccola, tornati ad uno strumento normale anche la sala si era ridimensionata.

Non credo che sia spiegabile la bellezza di un suono del genere, ne tanto meno come abbia fatto ad ottenerlo, la fisica acustica mi consente però di spiegarvi il perché dell'ampiezza e la persistenza di questo strumento.

Velocità del suono altissima, e distorsione armonica inesistente! 

La velocità di trasmissione alta fa si che i tempi di smorzamento del suono siano molto lunghi, e la purezza (distorsione armonica molto bassa), fa si che lo strumento perda la sua fisicità. Mi spiego meglio.

La distorsione armonica è un disturbo indotto dalla non perfetta codifica del segnale. Se stessimo parlando di un apparecchio elettronico, i disturbi sarebbero da imputare alle reazioni elettriche interne al dispositivo. Negli strumenti a corda la cosa non è dissimile. Anche qui le distorsioni vengono introdotte da una non perfetta armonizzazione del sistema, e più sono alte, più lo strumento si materializza.

La distorsione disturba l'emissione e la portabilità del suono, che rimane dentro lo strumento materializzandolo. Quando invece, come nel caso del "Cristiani", la distorsione è molto bassa, lo strumento perde di fisicità e diventa solamente suono.

Questo il motivo per cui il violoncello del mio cliente è uscito polverizzato dal confronto, che con molta probabilità se si fosse svolto in una sala molto più piccola sarebbe stato meno impietoso.

E' meno critico sonorizzare due metri quadrati, che duecento.

Vi ho raccontato questa storia, primo perché è stata veramente una bella esperienza, e secondo per farvi capire che fare delle scelte sonore adeguate, sia dal punto di vista dell'esecutore, che del costruttore, implica un serio lavoro di ricerca; il buon vecchio, metodo scientifico.

Se volete vedere il colore dei gatti dovete accendere la luce, altrimenti, come dice mio padre "Al buio son tutti grigi".

P.S.: L'altro protagonista della giornata è raffigurato nelle foto di apertura. 5900 m/s per 81.5 gr di eleganza e potenza!

Visto che siamo alla vigilia, vi rinnovo l'invito, sia al concerto del Maestro Ilya Grubert, il 1 di Ottobre alle 11, nella sala Stradivari, che al nostro stand a Mondomusica il 295/296.

In oltre è con piacere che vi segnalo l'ultimo lavoro del Maestro; l'integrale delle sonate per violino e pianoforte di Brahms, in duo con la Sig.ra Alena Cherny.

Clicca e ascolta i samples

A presto

Paolo