APPUNTI DI MANUTENZIONE
Quello di cui parliamo oggi non è certo un problema di tutti gli strumentisti ad arco; purtroppo. Di solito capita con archi nuovi verniciati da poco e soprattutto con appoggi del nasetto ben fatti, e più che un difetto è la dimostrazione di bravura di chi lavora. Non conoscendone gli effetti alle volte può spaventare e indurre a compiere operazioni errate e spesso dannose, cercando di risolvere un problema che in realtà non esiste.
Come accennavo nel teser, questo in realtà è un problema che riguarda quasi esclusivamente chi ha archi veramente appena fatti e soprattutto perfetti.
Capita spesso ad esempio che i nostri archi vengano venduti anche il giorno stesso in cui sono stati finiti, ovviamente quando li si consegna la vernice è si essiccata, ma non ancora completamente indurita; l'intero processo ci impiega alcune settimane.
Causa la vernice non ancora completamente indurita e gli adattamenti perfetti tra ottagonale della bacchetta e quello del nasetto in argento può capitare che ci siano delle difficoltà di scorrimento, soprattutto nei mesi caldi.
Questa una delle principali cause, ma non l'unica. Tutti gli strumentisti ad arco debbono forzatamente usare la pece e in più buona parte di loro ha una sudorazione abbondante, e spesso queste due cose combinate creano una pellicola di patina appiccicosa che può dare gli stessi problemi anche a vernice completamente ferma.
Risolvere il problema non è affatto complicato a patto di saper cosa fare. Ad esempio conosco molti insegnanti "eruditi" che prendono gli archi degli allievi tolgono il nasetto e danno alla madrevite un mezzo giro in meno. Mai operazione simile fu più scellerata!
Come prima cosa è un operazione semplice ma deve essere eseguita da chi sa come, altrimenti si rischia di rovinare la filettatura sull'ebano, e questo si è un problema che richiede il restauratore. In secondo luogo, anche se l'operazione riuscisse il nasetto non lavorerebbe correttamente rovinando nel tempo o l'ottagono dell'arco o quello del nasetto.
In realtà la soluzione è molto più semplice; pulire e ungere!
Per prima cosa si procede allo smontaggio. L'arco deve essere tenuto come vedete in modo da assicurarsi che vite del bottone e madrevite lavorino correttamente fino alla completa estrazione.
Una volta tolto il nasetto lo si poggia su un tavolo, preferibilmente con un panno sotto a proteggere sia nasetto che mobile, a meno che non si disponga di un banco da lavoro, e si procede con la pulizia dalla coulisse in argento. Prima da un lato...
... poi dall'altro. Il miglior materiale per eseguire la pulizia è senza dubbio la normale carta che abbiamo tutti in cucina; morbida ma allo stesso tempo efficace.
Sempre con la stessa carta si procede poi alla pulizia dell'ottagono della bacchetta ove poggerà il nasetto e del capezzolo; come si vede nella foto qui sotto.
Dopo la carta da cucina entra in campo l'altro utensile da usare: una candela. La si sfrega sulle facce appena pulite e sul capezzolo come nelle foto sopra e sotto.
Una volta preparati bacchetta e nasetto ci rimane il bottone. Con il terzo utensile, un accendino, si scalda per un istante la vite in acciaio e successivamente la si poggia sul dorso della candela in modo che vi rimanga sopra una goccia di cera.
Finite le operazioni preparatorie non vi rimarrà che assemblare nuovamente il tutto ricordandovi di mantenere nasetto e bacchetta ben uniti.
Questa è un operazione semplice da compiere almeno cinque/sei volte l'anno se si tiene alla longevità dei propri archi.
A presto
Paolo
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