CHARLES JOSEPH THEODORE GUINOT; IL GREGARIO
Anche se usato propriamente nel gergo ciclistico, nell'archetteria, come molte altre questioni umane, esistono figure che possono essere perfettamente fotografate da quest'appellativo. Di solito sono personaggi dotati di un buon talento, non in grado di poter competere con i loro capi, ma ottimi da far faticare traendone il massimo vantaggio. Come nel caso del "gregario" Guinot.
Arco da violino Charles Joseph Théodore Guinot 1840 c.ca
Nato a Mirecourt il 27 Ottobre del 1809 da Antonie Guinot, vignaiolo, e Anne-Francoise Rol, le notizie su Charles non sono molte.
Comincia a prendere dimestichezza con il lavoro frequentando vari laboratori cittadini, e anche se non sappiamo esattamente quali, il Suo lavoro ci fornisce più di un indizio che può aiutarci a capirlo.
Il 18 Aprile del 1836 si sposa con Marie-Louise Joséphine Monath e nello stesso periodo apre la sua attività.
Anche se risulterà iscritto come archettaio fino al giorno della sua morte, non si conoscono suoi lavori successivi al 1855.
Il 26 Luglio del 1855, muore la sua prima moglie; si sposerà altre tre volte per un totale di quattro.
Marie Félicité Bonne, sposata il 1 Aprile 1856 - deceduta il 17 Novembre 1857; Geneviève Adélaide Rosalie Quié, sposata il 15 Febbraio 1858 - deceduta il 26 Maggio 1862; Jeanne Dié, sposata 14 Novembre 1868 - deceduta 17 Novembre 1872.
Un vero e proprio "vedovo nero"!
Dopo aver seppellito tutte le sue spose, il 20 Giugno del 1877 muore nella città natale all'età di 68 anni.
E ora parliamo un po del motivo per cui l'ho soprannominato il gregario.
Già si intuisce osservando la foto di apertura del post. Tralasciando in nasetto, probabilmente non originale, la testina, più la si guarda e più ci sembra assomigliare a qualcosa. Anche se naturalmente molto meno raffinato, non vi sembra di intravedere nella geometria e nello sviluppo della testa un lieve fantasma di Fonclause?
Smusso rotondo e molto angolato verso l'interno della gola, e guance molto assottigliate, tipiche del primo Fonclause, quando lavorava per Pajeot per capirci.
Viene abbastanza naturale pensare che il laboratorio cittadino dove fece l'apprendistato fosse quello di Pajeot. Non è dichiarato apertamente, ma i suoi lavori parlano chiaro. Nei primi anni venti le sue stilistiche si ispirano a Fonclause, cioè a colui che era il capitano in seconda del laboratorio Pajeot in quegl'anni.
Quando Fonclause tradisce il principale e si trasferisce a Parigi portandosi via i segreti dell'arco autoincrinante, il giovane Guinot torna "probabilmente" sotto la guida di Pajeot e le sue stilistiche anche si muovono verso quelle del Maestro.
Nel 1849 Pajeot muore e Lui cosa fa, cambia le stilistiche virando verso Jean Grand Adam, che guarda caso in quegli stessi anni torna da Parigi per aprire il Suo laboratorio allargato.
Guinot è in assoluto il gregario perfetto. Se uno è molto bravo, dopo un po tenterà, come Fonclause e Maire, il salto di qualità abbandonando il datore di lavoro per mettersi in proprio. Con il doppio danno del titolare che perde due operai e guadagna due concorrenti, in più bravi, come in questo caso.
Ma se uno è solo bravino, cioè la sua capacità non è sufficiente per arrivare a competere con il Maestro, ma basta per fare un prodotto onesto, difficilmente si sentirà così forte da accettare una sfida persa in partenza e rimarrà un fedele e utilissimo operaio.
Anche ammettendo che non abbia costruito più dopo il 1855, ha lavorato comunque per più di trent'anni, che alla velocità di Mirecourt fanno 2500/3000 archi, e in giro (e il giro che conosco io è bello ampio), non se ne vedono.
Pensate, oltre ad aver fatto il gregario tutta la vita, la vicinanza con alcune stelle particolarmente luminose, ha quasi completamente vaporizzato il Suo lavoro.
Chissà per chi pedalava?
A presto
Paolo
Approfondimenti:
ETIENNE PAJEOT; L'ARCHETTAIO DALLE MILLE TESTE
CLAUDE JOSEPH FONCLAUSE; IL VIVACE
NICOLAS REMY MAIRE; IL DIMESSO
JEAN ADAM dit "LE GRAND ADAM"
VUILLAUME, PAJEOT, E LO SPIONAGGIO INDUSTRIALE
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