FRANCOIS JUDE GAULARD; L'UOMO DEL SOLE
Anche se come detto, il primo modello di curva degli archi moderni arrivava dalla Germania; il famoso "Cramer", se personaggi come Tourte e Persoit non fossero esistiti lo sviluppo l'archetteria sarebbe stato molto più difficile. Gaulard ne è la dimostrazione.
Arco da violino Francois Jude Gaulard, bacchetta in pernambuco e nasetto in avorio con sole, 1820/25
Intendiamoci, non ho niente contro di Lui, anzi. Era un artigiano dotato di un ottima manualità e di un non pessimo gusto stilistico; il problema è che era in ritardo di un mezzo secolo.
Nato a Mirecourt il 28 Ottobre 1787, da Louis Gaulard, liutaio e archettaio, e Marie-Jeanne Drouillet, come si può vedere dalle foto, inizia molto giovane l'apprendistato con Louis Simon Pajeot,di cui assorbe completamente lo stile.
IL 6 di Giugno del 1810 si sposa con Ursole Fetique, che gli darà due figli; Louis Auguste e Nicolas Alexadre, quest'ultimo, liutaio che mori in Algeria.
Gaulard rimane per gran parte della sua vita nella città natale, come testimonia l'iscrizione all'albo commerciale dove risulta accreditato come archettaio fino al 1854/55.
Il 18 Gennaio del 1855 la moglie muore la moglie, e Lui decide di trasferirsi a Troyes, dove il figlio Louis Auguste, aveva un negozio di musica.
Continua a fare archi fino al giorno della morte, il 4 di Febbraio 1857.
Gli archi
Artigiano dalle indubbie capacità tecniche, Gaulard viene solitamente collocato alcuni gradini sotto rispetto ai grandissimi dell'archetteria francese. Il motivo per il quale questo accade, è che nonostante l'eccellente manualità, il suo lavoro non riesce ad evolversi, in un periodo in cui le modifiche alla struttura fisica degli archi erano praticamente continue.
Osservando i suoi lavori, e non solo quelli giovanili, lo si potrebbe datare contemporaneo del suo insegnante, Louis Simon Pajeot, ed invece lo era del figlio Etienne. Mentre a Parigi Tourte e Persoit (che è del 1784, quindi tre anni più vecchio), hanno praticamente ultimato lo sviluppo dell'arco moderno, a Mirecourt manca ancora una guida da seguire.
Nonostante la curva moderna non sia stata sviluppata a Parigi, è innegabile che il contributo dato da Francois Xavier Tourte fu fondamentale, in particolar modo per quello che riguarda il meccanismo nasetto e la sua messa in sicurezza.
Anche se molto belli, i nasetti di Gaulard, come quelli del suo insegnante e quelli di Etienne del primo periodo, hanno un enorme problema di solidità della struttura. In primo luogo il materiale con cui sono costruiti; l'avorio.
Se ben ricordate, i primi nasetti moderni non avevano la coulisse in argento che protegge l'ottagono, e giustamente, vista la fragilità dell'avorio, e la maggiore elasticità del Pernambuco rispetto ad i materiali usati in precedenza, il buon Francois Xavier preferì abbandonarlo nel periodo immediatamente successivo al "Modello Cramer" , sostituendolo con l'ebano più resistente.
Arco da violino Francois Jude Gaulard, bacchetta in pernambuco e nasetto in avorio con sole, 1815/20
Tourte, insieme ad un altro personaggio sempre troppo dimenticato; Jean Pierre Marie Persoit, si rende conto, che cambiare materiale non basta a reggere la forza del pernambuco, è necessario modificare anche l'architettura. La paletta così lunga diventa un punto di rottura e è meccanicamente inutile.
Tutte queste modifiche venivano fatte a Parigi circa 35 anni prima che gli archi qui fotografati fossero costruiti. La differenza di evoluzione tra i due centri di produzione è questa, almeno fino all'arrivo di un altro Grande di questo lavoro; Etienne Pajeot.
Grazie all'avvento di Pajeot, di sei anni più giovane, che gli da anche non poco lavoro, le testine iniziano leggermente a chiudersi distaccandosi dai modelli classici del suo insegnante. Tenta di fare qualcosa con il nasetto, anche se non si abbandonerà mai totalmente i modelli di Louis Simon.
A presto
Paolo
|