GUARDARE E VEDERE

Il saper "guardare", comprendendo quel che si vede, è una delle doti fondamentali di cui deve essere dotato sia chi costruisce archi, come il M° Navea Vera, che chi li osserva, come me.   

   

Mi è capitato molto spesso di confrontarmi con clienti che avevano problemi con il loro arco, e non riuscivano a capire il perché. Il perchè solitamente glielo spiegavo io. La maggior parte dei musicisti è abituata a suonare i propri archi e non a guardarli, quindi sente l'effetto del mal funzionamento, ma non sa quale sia la causa. Voi mi direte: "Beh, dov'è il problema; se ha un difetto non lo compero!". Se non lo avete ancora comprato non c'è problema, ma se è già vostro, è un altro discorso.

Molto spesso noi musicisti, me compreso, quando proviamo un arco o uno strumento ci facciamo attirare da quelli che ci rimandano sensazioni piacevoli. Tu hai sognato per tutta la vita un certo colore di suono, e quella mattina, con quell'arco o quello strumento, te lo ritrovi li; vivido e raggiante. E sei felice, spensierato e felice come un ragazzino che si è appena innamorato per la prima volta. Come sapete però, chi è arso dalle fiamme dell'amore, spesso ha una percezione non troppo oggettiva delle cose. La sensazione è così forte da riuscire ad offuscare quel difetto, che tu in realtà senti, ma in quel momento non ci badi, ti dici che "sicuramente i difetto lo si potrà togliere", e stacchi l'assegno.

Per esperienza so che molti difetti degli archi si riescono a migliorare e spesso a togliere definitivamente, ma altri purtroppo no. Ed in questo e nei prossimi post cercherò di farvi capire quali sono le cose essenziali da guardare in un arco e come guardarle.

Iniziamo con la direzione.

Riuscire a capire la direzione di un arco, o meglio, capire se è storto, è relativamente semplice, se il modo di guardare è giusto. Anche se questo è uno dei problemi più risolvibili che può presentare un arco; anzi direi un falso problema. Ad esempio un incrinatura mal fatta, che "tira" da un lato, o meglio i crini sono più tesi da una parte rispetto all'altra, può far si che l'arco, sunato in queste condizioni per molto tempo si "storga". In questi casi molto spesso è sufficiente fare una nuova incrinatura ed il problema scompare. Se dopo l'incrinatura l'arco risulterà ancora storto, l'artigiano dovrà procedere ad eseguire un ritocco a caldo. La bacchetta viene riscaldata finchè il legno non diventa morbido, dopo di che viene messa in tensione forzata per alcuni minuti. Questa operazione, se correttamente eseguita, non danneggerà in alcun modo la fibra del legno e farà tornare l'arco perfettamente dritto.

Ma proviamo a capire quale è il modo corretto di guardare la direzione di un arco

I modi corretti di guardare un arco per riuscire a capire se, e in special modo dove è storto sono due. Il primo è quello raffigurato nella foto all'inizio del post. La bacchetta deve essere posizionata il più possibile vicino all'occhio e prendendo come riferimento il tallone si dovrà far scorrere la vista fino alla testina; in questo modo si riescono a vedere anche i più piccoli movimenti della bacchetta. Ma è bene per chiarirsi definitivamente le idee osservare la bacchetta anche nell'altro modo.

Come potete vedere nella seconda foto, ho poggiato la testina sul banco, ho allontanato la testa, e ho abbassato leggermente il tallone. Questa posizione rende possibile l'aumento di punti di riferimento. Guardando la bacchetta dall'alto infatti si vede il crine sotto, e mettendo in relazione questi due elementi che si riesce a capire se l'arco è più o meno dritto. Basterà osservare il crine al lato della bacchetta, se la porzione che si riesce a vedere è uguale da ambedue le parti dal tallone alla testa, l'arco è sicuramente dritto.

Ma la direzione come già detto è il minore dei problemi, dalla prossima settimana inizieremo a fare sul serio parlando di "torsione".

Vi ricordo che per ogni quesito basta cliccare "Iscriviti", e mandarmi una email

A Presto

Paolo