I BAZIN; FRANCOIS XAVIER IL CAPOSTIPITE
Dopo esserci lasciati alle spalle il periodo antico, fatto di singoli artigiani e laboratori di eccellenza, iniziamo questa settimana a parlare di una nuova fase, altrettanto importante dell'archetteria Francese; quella delle famiglie. Partendo dalla più longeva: I Bazin.
Come già spesso detto, da un certo momento in avanti l'archetteria Francese subisce una notevole mutazione. L'ottocento è il secolo della Rivoluzione Industriale e gli assetti sociali subiscono continui mutamenti.
Nasce la Classe Operaia e i lavoratori iniziano ad avere diritti, oltre che doveri, i quali portano ad un aumento del tenore di vita generale. La richiesta di strumenti e di archi cresce, favorendo una piccola rivoluzione anche nel nostro mondo.
I laboratori si trasformano, da piccoli nuclei di due o tre artigiani, solitamente maestro e allievi, in vere e proprie fabbriche. Mentre nel passato si incontravano al massimo archi fatti in collaborazione; Dominique Peccatte/Pierre Simon, o Etienne Pajeot/Joseph Fonclause, solo per citarne alcuni. In questi atelier si costruiva come in catena di montaggio.
Il vantaggio portato da questo modo di lavorare è ovviamente quello di avere una capacità produttiva maggiore, ma come sempre c'è anche qui il rovescio della medaglia.
Gli archi prodotti pur essendo di buona, spesso ottima qualità, risultano ovviamente impersonali, sia dal punto di vista estetico che sonoro.Trattandosi di archi di basso valore, l'estetica non era da considerare così importante, ma l'aspetto meccanico invece lo è e come.
Vedete, se io sono un maestro archettaio che produce una piccola quantità di archi, posso permettermi di scegliere gli allievi migliori e insegnargli tutto quello che so, perché ho interesse che chi lavora per me lo faccia nel modo giusto, non importa il tempo che ci impiega.
Se invece ho una fabbrichetta, per farla vivere ho bisogno di ottimizzare le spese. e il modo migliore per farlo è velocizzare le fasi di lavorazione. Come ricorderete Voirin, già ai tempi di Vuillaume, studiava tecniche di costruzione più veloci; la più importante fu sicuramente il cambiare modello di curva.
Questo modo di costruire ha portato ad un graduale ma inesorabile impoverimento della grande scuola di archi Francese. Se i maestri che tutto sanno, tutto non dicono, gli allievi di oggi, maestri di domani, produrranno allievi che tutto non sanno. E scusate i refusi!
L'archetteria Francese moderna deve ringraziare, e lo fa, personaggi come Bernard Ouchard, eccellente archettaio, ma in particolar modo importante per la sua ricerca e la riscoperta della tradizione antica. Purtroppo, per lui in primo luogo e per l'archetteria Francese in secondo, scomparso all'età di soli 54 anni.
Una delle famiglie più importanti e longeve e senza dubbio quella dei Bazin, ed è anche la prima di cui ci occuperemo.
Francois Xavier Bazin
Il capostipite di questa numerosa famiglia di artigiani (tra i più importanti almeno otto tra liutai ed archettai), è Francois Xavier Bazin.
Nato a Mirecourt il 10 Maggio 1824 da Joseph Eustache Bazin, messo giudiziario, e Marguerite Laurent, il giovane si avvicina alla costruzione di strumenti e archi insieme al cugino Joseph Eustache II, grazie ad una sorta di secondo lavoro sia del padre che dello zio. L'uno che aveva lavorato per il liutaio Francois Didelot, e l'altro che aveva uno stretto rapporto di amicizia con il fratello di Pierre Simon, Bartélémy.
Grazie a questo contatto la tradizione orale riporta che Francois Xavier alla fine degli anni trenta dell'ottocento, si recò a Parigi per studiare con Dominique Peccatte, che nonostante la giovane età era già molto noto. Sfortunatamente però non sono stati ritrovati documenti che lo confermino.
Il 25 Agosto del 1845 si sposa una ricamatrice, Jeanne Hélène Maucotel e si stabilisce a Mirecourt con la sua attività. La coppia avrà sei figli, tra i quali Charles Nicolas(II), (Charles Nicolas (I), anche lui archettaio, era il fratello di Francois Xavier che prenderà in mano il laboratorio al momento della morte del padre.
La famiglia gode di una posizione sociale piuttosto agiata e possiede anche alcune vigne a Les Hauts de Caumont.
Durante gli anni 60, Charles Nicolas (II) inizia il suo apprendistato con il padre, ma sfortunatamente quest'ultimo lo abbandonò molto presto. Muore di colera il 1 Agosto 1865.
Il figlio, a soli 18 anni rivelerà l'azienda paterna e per i primi periodi continuerà ad utilizzare il timbro del padre.
Lo stile
Sfortunatamente non ho una foto adeguata da mostrarvi, in quanto anche per via della prematura morte gli archi di Francois Xavier non sono così semplici da trovare.
I periodi del suo lavoro sono due. Il primo, caratterizzato da linee che ricordano autori come Maline e Fonclause, con forme spigolose influenzate della scuola Peccattiana. Verso la fine degli anni '50, seguendo la moda del momento, si rivolge verso uno stile più morbido alla Voirin.
La prossima settimana Charles Nicols Bazin (II)
A presto
Paolo
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