IL DIO PECCATTE
Geniale, istrionico, aggressivo e furente; ovvero Dominique Peccatte, l'artigiano più controverso e invidiato della storia dell'archetteria moderna.
Arco da violino Dominique Peccatte
Parlare di Peccatte almeno per me non è facile. E' probabilmente l'archettaio più in vista insieme a F.X. Tourte, quindi o ti limiti ha dire che è uno dei più grandi di tutti i tempi, affermazione per altro assolutamente sacrosanta, oppure tenti l'ardire di toccare Dio, cercando di non rimanere fulminato; speriamo bene!
La storia
Primo di due fratelli, il secondo è naturalmente Francois che diverrà lui stesso archettaio, nasce a Mirecourt da Jean-Francois Peccatte, parrucchiere, e Anne Chambry il 15 Luglio 1810, e inizia molto giovane, come era d'uso all'epoca, a lavorare nell'attività del padre.
Probabilmente grazie alla buona posizione familiare, il padre possedeva due vigne, viene in contatto con Nicolas Francois Vuillaume, e visto che il lavoro di parrucchiere doveva andargli stretto, quando Jean Baptiste, chiese al fratello se conoscesse un ragazzo sveglio e volenteroso, gli indicò Dominique.
Arrivato a Parigi nel 1826, come già detto, viene affidato alla guida di Persoit, e infatti nei lavori giovanili si può notare più che un ispirazione agli stili del Maestro.
Ma se nel caso di Persoit, Vuillaume non riuscì a modificarne le estetiche, perché naturalmente quando lo conobbe era già un artigiano maturo e completo, con Dominique le cose andarono diversamente. J.B.V., si ritrovò tra le mani uno dei più grandi talenti manuali conosciuti, dotato di una velocità di esecuzione impressionante, e si sbizzarrì facendogli fare tutto quello che gli passava per la mente.
Questo modo di lavorare produsse nel giovane Peccatte un elasticità estetica senza pari, tanto da rendere molto più difficile per lui che per altri la datazione esatta degli archi.
Il 1830 è l'anno in cui Dominique viene richiamato alle armi e Vuillaume gli evita la leva pagando, come già detto. Naturalmente in cambio pretese qualche arco. Le foto di alcuni di questi si trovano nel libro di Paul Childs “The Peccatte Family”, e vedendo come sono rifiniti si può intuire come fosse felice di farli.
Naturalmente sono pur sempre dei Peccatte, e quindi carichi di carattere, ma anche i più stizziti, a riprova che quello che si fa si è.
Il 3 gennaio 1836 si sposa con Madaleine Pillot, e i testimoni di nozze sono lo stesso J.B.V. e l'altro importante liutaio Georges Chanot, segno evidente che i due erano in buone relazioni, e che il nostro Peccatte si stava già creando un piccolo nome.
Sempre nel '36, in accordo con Vuillaume, inizia a collaborare con Francois Lupot II, che è ormai alla fine della carriera, e quando due anni dopo passa a miglior vita, ne rileva il laboratorio, al numero 18 di rue Angervillers a Parigi.
Da questo momento la sua reputazione inizia a crescere rapidamente sia tra i liutai che tra i musicisti. Non interromperà mai la collaborazione per Vuillaume e lavorerà in oltre anche per liutai come Gand e Maucotel.
Nel 1841, anche Francois arriva a Parigi e inizia a lavorare con il fratello. E' comune in questo periodo trovare archi costruiti in collaborazione; la bacchetta da Dominique e il nasetto da Francois o viceversa. La collaborazione non durò comunque a lungo, e Francois due anni dopo se ne tornò a Mirecourt.
Nel 1847, dopo aver fatto un ottima carriera a Parigi, cede il laboratorio a Pierre Simon e fa ritorno a Mirecourt.
Da questo momento in poi, Dominique cambia quasi completamente vita. Riallaccia,anche se solo per i primi anni, i rapporti con il fratello e collabora con lui anche se non direttamente. Mantiene ben stretti i proficui rapporti con Vuillaume e si divide tra il lavoro di archettaio e quello di vignaiolo.
Gli affari dovevano andargli evidentemente bene, visto che nel 1852, dopo alcuni anni trascorsi nella casa materna, se ne compra una sua per la cifra di 5,850 Franchi, non esattamente modica per l'epoca, e si trasferisce a Rue de Cloitres vicino a Halles.
Da questo momento in avanti riduce molto la produzione di archi, nel 1872 non risulterà più neanche iscritto all'albo, e si dedicherà completamente a coltivare le sue terre, come testimoniano le molte bottiglie ritrovate in casa sua al momento della morte sopraggiunta il 13 Gennaio 1874.
Dominique Peccatte è riconosciuto come un dei più grandi archettai di tutti i tempi, come già detto alla sua altezza solo altri due. E anche oggi è difficilissimo trovare un suo arco che funzioni male, ma una delle cose che mi hanno colpito di più di Lui è il suo modo di concepire l'archetteria.
Al contrario di molti altri (praticamente tutti), non ha mai visto questo lavoro, come una missione o come un dovere da compiere fino all'ultimo respiro. Anzi, ancora piuttosto giovane è venuto via da Parigi(trentasette anni), e al finire della sua vita è anche andato in una sorta di pensione!
La prossima settimana ci occuperemo del carattere, uno dei più interessanti, e dello stile.
A presto
Paolo
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