IL MENESES
Ci abbiamo impiegato più di tre anni di duro lavoro per riuscire a trovare quello che Lui stesso ha definito "l'arco perfetto per la mia mano", ma alla fine ce l'abbiamo fatta, e il fatto che la notizia sia arrivata oggi rende il gusto di questo successo particolarmente carico di significati.
Buon 25 Aprile a tutti e viva la Libertà!
Arco da violoncello D.T. Navea Vera 2013 - "Il Meneses" (Clicca per ingrandire)
E' iniziato tutto in un caldo e assolato pomeriggio d'agosto. Ero seduto in classe del Maestro Boris Belkin stancamente adagiato su una sedia cercando di riprendermi e ringraziando l'ingegno umano che ci ha donato l'aria condizionata, quando terminata una lezione mi chiese se conoscessi il M° Antonio Meneses. -"Ovviamente solo di fama"-, rispondo, "Allora vieni con me che te lo presento".
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Sbrigate le pratiche delle presentazioni, visto che avevo un bellissimo arco da violoncello con me ho proposto al Maestro di provarlo.
E' un momento di interminabile e piacevolissima tensione quello in cui mi trovo davanti a musicisti di questo calibro la prima volta che provano un nostro arco. Sei sicuro del tuo lavoro ma nonostante questo il timore di non piacere è difficile da domare.
Dopo le prime note, come succede spesso con i nostri archi, gli angoli della bocca del Maestro iniziano ad alzarsi disegnando un sorriso di piacere e io miracolosamente riprendo a respirare.
"Posso provarlo?", "Prego è un onore!"
Due giorni dopo ero nuovamente a Siena e non senza speranze mi accingevo a visitare nuovamente il Maestro. Le cose però non andarono esattamente come speravo.
"Paolo, l'arco è veramente molto bello ma ha delle rigidità che il mio braccio non vuole".
Beh devo dire che nonostante il caldo questa doccia gelata me la sarei volentieri risparmiata, anche se vista a posteriori fu molto più salutare e fruttuosa di quel che poteva apparire in quel momento.
Riflettendo sulle parole del Maestro mi tornarono alla mente quelle di un altro eccellente strumentista, che in realtà non ho mai ringraziato (onde evitare di vederlo levitare a mezz'aria), e a cui finalmente ho deciso di rendere onore pubblico.
Provando lo stesso arco ebbe a dirmi "Paolo, è bello e funziona bene, ma nell'ultimo terzo è come se non lo sentissi più".
Mettendo insieme le due opinioni, osservando la distribuzione della curva e conoscendo la qualità del materiale utilizzato, e filtrando il tutto attraverso la logica, coadiuvata e assistita dall'esperienza, le nebbie cominciarono a diradarsi e noi iniziammo la strada che ci ha condotto all'oggetto che vedete.
Il signore di cui parlo è Emanuele Silvestri, primo violoncello della Fenice di Venezia e eccellente strumentista, a cui vanno i più sinceri ringraziamenti per l'imbeccata; anche se non voluta.
Il problema era la distribuzione. Il mio collega utilizzava un modello di curva Sartory ibrida per così dire. Nello specifico, la quantità della prima metà era simile alla Sartory, ma nella seconda ne dava di più, come nella Peccatte, questo faceva si che l'arco non avesse nessun punto di cedimento, cosa necessaria per consentire allo strumentista di avere il contatto con lo strumento.
Cosa fatta, anzi capita, capo ha! Abbiamo abbassato la testa di un millimetro, spostato la curva più in centro, e l'anno successivo ero di nuovo a Siena con un bellissimo arco da violoncello con curva antica e un sorriso sornione.
La risposta fu eccellente anche se non proprio quella sperata: "Molto, molto, molto superiore a quello dell'anno scorso...", "Ma...", "Ma non è il mio!". Ancora non lo sapevo ma questa frase nei successivi due anni me la sarei sognata anche di notte.
Da quel giorno è iniziata la ricerca costante del "Suo arco". Credetemi, gli ho proposto di tutto, dal bello fino al sogno. Una testimonianza esiste anche in video.
Ho visto con i miei occhi l'attuale proprietario dell'arco usato nei video, perdere la ragione suonando per la prima volta "Daniel". Lui invece "Bellissimo, ma non è il mio"; un incubo!
Avevo quasi definitivamente perduto le speranze di poter un giorno riuscire a trovare il "Suo", quando ormai due mesi fa come sapete arriva a Cremona per fare un concerto.
Quando le cose incominciano ad ingranare te ne accorgi dagli avvenimenti che stranamente iniziano a concatenarsi positivamente; avevo tra le mani due archi bellissimi, appena finiti dal mio collega, e uno dei migliori strumentisti al mondo; quale occasione più propizia!
Già dopo le prime note inizio a vedere un gusto particolare nel suonare quest'arco, dopo qualche istante alza lo sguardo e finalmente proferisce la tanto agognata frase: "Questo è il mio!"
Non mi sembrava vero, ce l'avevamo finalmente fatta. "Allora Maestro se lo compera?", "No".
Mi ha spiegato di aver acquistato due Dominique Peccatte da poco e che voleva avere il tempo di prendere confidenza con loro prima di aggiungere altra carne al fuoco. "Ci sentiamo nuovamente in Aprile e ne parliamo".
Provo ad esser un uomo di spirito, ma non vi nascondo che questa volta ero veramente provato. Finalmente lo avevo trovato e nonostante tutto il Maestro Meneses non era ancora un nostro cliente.
Non vi nascondo che anche con tutto l'impegno possibile mantenere la speranza viva era diventato tutt'altro che facile, ma come dice il proverbio "Chi la dura la vince".
L'altro giorno ho scritto al Maestro domandandogli che cosa volesse fare al riguardo; la risposta credo che la si evinca da questa lunga storia.
"Ok Paolo, I'll take it!"
L'arco
Il "Meneses" è costruito con un legno molto denso e scuro, davvero simile a quello dei Peccatte del Maestro. Il taglio è perfettamente radiale, gli anelli annuali molto larghi come si vede sul lato sinistro della testina, e la velocità del suono supera i 5750 m/s; rarissimo con questa struttura.
La stilistica della testa è un modello personale del M° Navea Vera ispirata al primo periodo di Pierre Simon. Per il nasetto l'ispirazione è sempre naturalmente a Dominique Peccatte, anche se molto addomesticato e meno aggressivo.
Per la meccanica riporto un commento di un amico Scaligero che ha avuto l'opportunità di provare l'arco: "Ho capito perché gli è piaciuto, questa non è una curva Peccatte, questo arco da la stessa identica sensazione che da Dominique Peccatte".
Arco da violoncello D.T. Navea Vera 2013 - "Il Meneses" (Clicca per ingrandire)
Approfondimenti:
DANIEL E PAOLO
ARCO DA VIOLONCELLO DOMINIQUE PECCATTE "col de cygne" 1845 c.ca
ARCO DA VIOLONCELLO DOMINIQUE PECCATTE 1850 c.ca
LA COMPLESSITA' DEL SUONO
A presto
Paolo
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