INVESTITORE INVESTITO MENTRE TENTAVA UN INVESTIMENTO!

Questa è una storia di fogli di carta, di confini mal definiti e di danari volati. Una storia che ha origini Franco-Germaniche di esperti impropri e commercianti troppo scaltri. Questa è la storia degli investitori investiti!

Arco da violino D.T. Navea Vera 2014

Tralasciando per un momento i miei giochini da giallista, la storia che ho deciso di raccontarvi questa settimana, è una di quelle classiche che ho visto succedere oramai troppe volte nella mia professione, e ho deciso di mettervene a parte nella speranza di essere di aiuto per evitare pericolosi tranelli.

Come ben sapete il commercio di archi antichi Francesi è regolato dai certificati di pochi signori, tra i quali i più importanti quelli del M° J.F. Raffin e B. Millant. Tale scrittura non serve a stabilire la bontà funzionale dell'oggetto, ma solo la provenienza.

Abbastanza ovvio direte voi, eppure lo è meno di quanto possa apparire. Alcuni mesi fa mi contatta un cliente dicendomi che è interessato ad acquistare un arco del mio collega e che però per fare questo ha bisogno di vendere il suo Francese. Nonostante non mi occupi principalmente del commercio dell'antico il suddetto cliente mi chiede comunque una valutazione in modo da poterlo proporre al prezzo adeguato.

L'arco è di quelli veramente scvolosi in quanto oltre a non avere un certificato affidabile, l'unico esistente, stilato da una persona non in possesso delle competenze adeguate per scriverlo, proviene da uno dei grandi laboratori di liuteria Parigini che compravano da più di un artigiano e rimarchiavano. Questa tipologia di oggetti sono appunto per questo motivo, non solo difficilissimi da riconoscere, ma anche drammaticamente pericolosi.

Il cliente mi spedisce alcune foto ed informazioni, e appena le vedo le mie paure si moltiplicano; l'arco seppur mal fotografato emanava un ineffabile aroma di crauti!

Il nasetto riportava la coulisse fermata con le viti invece che con i chiodini; particolare non sufficiente da solo a catalogarlo Tedesco in quanto alcuni autori Francesi le usarono a partire dagli anni '20 del '900. Oltre a questo però anche la testina aveva una geometria strana, che ricordava lontanamente la scuola Fetique/Sartory, in più la lavorazione delle facce laterali della bacchetta negli ultimi dieci centimetri erano eseguite con una tecnica in uso nella Germania dei primi '900.

Se a questo aggiungiamo che il presunto certificato riporta come costruttore il titolare del laboratorio, che essendo liutaio non costruì mai un arco in vita sua, e lo data quattro anni dopo la sua morte, direi che ce ne è abbastanza per iniziare a preoccuparsi.

Dopo aver passato per scrupolo una giornata intera sui libri la mia conclusione era: Tedesco, probabilmente H.R. Pfretzschner. Quando gliel'ho detto il cliente naturalmente ha iniziato a scaldarsi un pochino, e a quel punto ho consigliato di spedire le stesse foto a Raffin. Indovinate la risposta del Maestro quale è stata?

Arco di scuola Pfretzschner, che sovente lavorava per questa firma.

Avuto la notizia ho espresso al cliente il mio dispiacere per la "patacca" che gli era stata rifilata. Lui per tutta risposta ha incalzato che non è affatto una patacca; il legno è bellissimo, funziona meravigliosamente, e ha un timbro antico affascinante. Non metto in dubbio le sue parole, ma come chiamereste un oggetto che vale il 10% di quello che lo avete pagato? Considerando anche che stiamo parlado di una cifra notevolmente superiore ai 10.000 euro!

Questo per ribadire che quando consiglio di acquistare solo con certificati blindati ho le mie buone ragioni per farlo. Facendo questo mestiere se ne vedono talmente tante che non mi basterebbe una vita per raccontarvele tutte.

Per adesso mi fermo, ma la prossima settimana andremo avanti con questo argomento e parleremo anche degli investimenti oculati, per capire se lo sono davvero. Oltre a presentarvi l'ultima creazione del mio collega: l'arco da viola più bello che abbia visto in carriera!

Approfondimenti :

JEAN-FRANCOIS RAFFIN; L'ELETTO 

BERNARD GEORGES LOUIS MILLANT; IL CUSTODE DEL TEMPO 

HERMANN RICHARD PFRETZSCHNER; IL PIONIERE  

A presto

Paolo