JOSEPH ALFRED LAMY "PERE"; L'ANELLO!

Studiando la storia dell'archetteria, come del resto tutte le manifestazioni umane, ci si rende conto che esistono dei personaggi chiave che fungono da anello di congiunzione tra vari periodi storici, senza i quali l'evoluzione sarebbe stata molto più lenta o si sarebbe addirittura fermata. Joseph Alfred Lamy "Père" ne è un esempio classico.

Nato a Mirecourt l'8 Settembre del 1850 da Jean Joseph Lamy, liutaio occasionale, e Victorie Caroline Francoise Gouvenot, Joseph Alfred inizia il suo apprendistato nel 1862, presso l'atelier di Claude Charles Nicoals Husson a soli dodici anni.

Già dal primissimo periodo viene influenzato, anche lui come Charles Claude Husson e Arthur Joseph Vigneron, dalla nuova stilistica dominante che aveva ormai quasi del tutto rimpiazzato la " Scuola Peccatte"; lo stile "Vuillaume-Voirin".

Nel 1868, fa un incontro molto importante per la sua carriera. Joseph Voirin, fratello del più famoso Francois Nicolas, che in quegli anni prende la direzione della Maison Gautrot a Chateau Thierry, lo assume come operaio. Tra i due c'è un buon rapporto, tanto che J. Voirin lo vorrà come padrino al battesimo dei suoi figli.

Il 30 di Aprile del 1870 si sposa con Elisa Emilie Josèpe Cuvillier, che gli darà cinque figli, due dei quali, Hippolyte Camille e Georges Lèon, diverranno archettai. Il secondo scomparso in giovane età durante la Prima Guerra Mondiale

Naturalmente questa vicinanza con Joseph facilita notevolmente i contatti tra Lamy e Francois Nicolas Voirin, e così nel 1876 lascia Gautrot e si trasferisce a Parigi. Da questo momento e fino alla morte di Voirin nel 1885, Lamy studia e apprende le tecniche del suo Maestro adottandone completamente i concetti stilistici basilari.

Dopo la morte di Voirin apre la propria attività, in piccolo appartamento al primo piano al numero 34 di Rue Poissonnière, e come dice Raffin, "almeno nel primo periodo il lavoro era talmente poco, che dovette addirittura costruire alcuni archi da contrabbasso".

Altro mezzo per sostenersi erano i famosi "Voirin de la Veuve", che come ricorderete la vedova Voirin commissionava in parte a Cloude Auguste Thomassin e in parte proprio a Joseph Alfred Lamy.

Dopo il 1889, il suo stile è pressoché definito e proprio in questi anni fa un incontro molto importante per l'archetteria Francese. Arriva da Mirecourt un ragazzino di belle speranze e dalle mani incredibilmente veloci e precise, e lui gli insegna tutto quello che ha appreso direttamente dal suo Maestro, che ne è lo stesso creatore, sulla scuola "Vuillaume-Voirin". Questo permetterà al ragazzino di sviluppare la stilistica più copiata a mondo. Il suo nome era Eugène Sartory!

In questi anni arriva anche il primo riconoscimento ufficiale, la Medaglia d'Argento all' Esposizione di Parigi del 1889. Per la seconda dovrà aspettare alcuni anni; vince infatti quella d'Oro nel 1900 sempre nella stessa manifestazione.

Nei primi anni del Novecento, inizia gradualmente a passare il lavoro nelle mani dei figli, in particolar modo del più grande Hippolyte Camille, che rimane con lui anche dopo la morte del fratello minore nel 1915.

Dopo la morte avvenuta nel 1919, Hippolyte Camille, continuerà a costruire archi a e marchiarli con il timbro del padre "A. Lamy à Paris".

La stilistica

I periodi stilistici fondamentali di Joseph Alfred Lamy, sono principalmente due. Il primo e primissimo periodo si rivolge quasi totalmente alla stilistica di F. N. Voirin sia per le teste che per i nasetti.

Le teste sono alte, slanciate, e molto aperte. I nasetti si allungano e le palette diventano più robuste rispetto a Peccatte.

Successivamente, tra la fine degli anni '90 dell'Ottocento e i primi del Novecento, attraversa un lungo periodo di transizione che lo porterà ad avvicinarsi a Sartory per i nasetti, con la parte alta della gola che scivola sulla bacchetta. Ma a prendere una direzione diametralmente opposta per la testine, alzando leggermente il profilo della cresta e aumentando lo spessore; allontanandosi per la prima volta dalla sua primissima scuola.

Caratteristica di J.A. Lamy "Père" è lo smusso. Solitamente dritto, ma con la parte superiore che si apre molto, per chiudersi all'arrivo sulla scarpetta come potete vedere in tutti e due gli archi fotografati.

A presto

Paolo.