LA FIAMMA INTERIORE GELA L'ARIA INTORNO A ME
Le coincidenze sono strane, anche se alle volte non molto piacevoli. Il giorno in cui apprendo che il mio maestro Luigi Milani, ci aveva lasciato, ricevo la telefonata di un amico che non sentivo da tempo e, triste coincidenza appunto, mi dice che anche il suo di maestri era scomparso recentemente.
E' stata una lunga chiacchierata ricordando pezzi di vita unici e felici a contatto con rare umanità alla fine della quale io ho deciso di dedicare un piccolo pensiero al mio insegnante e ho proposto a lui di scrivere qualcosa sul suo.
Grazie Jakob, è un bellissimo regalo.
Paolo
Dedica al violoncellista Janos Starker (Budapest, 5 luglio 1924 - Bloomington/Indiana 28 Aprile 2013)
Biografia breve :
Bambino prodigio, entra all' Accademia Franz Liszt della sua città natale all'età di 11 anni. Studia violoncello con Adolf Schiffer, allievo di David Popper, musica da camera con Leo Weiner, e viene influenzato dalla presenza di Béla Bartók e Zoltan Kodàly.
A 12 anni ha già 5 allievi, e a 15 suona in concerto la Sonata per violoncello solo di Kodàly,considerata insuonabile!
Nel 1945 diventa primo violoncello dell'Opera e dell'Orchestra Filarmonica di Budapest.
Nel 1946 emigra a Parigi, dove incide la Sonata per violoncello solo di Kodàly, conquistando il "Gran Prix du Disque".
Nel 1948 si trasferisce negli Stati Uniti e diventa primo violoncello del Metropolitan Opera di New York e più tardi della Chicago Symphony sotto la direzione di Fritz Reiner.
Janos Starker a Colonia nel 1958 (foto Ingeborg Haarer Ludwig)
Nel 1958 comincia quella che per lui stesso sarà l'attività più importante, l'insegnamento presso la Indiana University Jacobs School of Music a Bloomington, e riprende la sua carriera da solista. Suona migliaia di concerti in ogni continente e incide 175 dischi.
Oltre alle sue incisioni e alcuni video che dimostrano il livello incredibile da lui raggiunto, la natura della sua arte e la profondità del suo pensiero si esprime anche attraverso alcune sue affermazioni e naturalmente attraverso il suo insegnamento, che era per lui sempre l'impegno più importante nella vita.
"La mia trinità musicale : unità, purezza, equilibrio"
Janos Starker - Kodály Sonata per Cello Solo I. Mvt (clicca e guara il video)
"La libertà si conquista con la disciplina. Se la disciplina non è alla base del lavoro, si crea un'anarchia musicale ed artistica. La disciplina crea chiarezza e semplicità, non serve la ricerca di effetti."
"Sono serissimo con quello che faccio nella musica, ma non con me stesso."
Janos Starker - Kodály Sonata per Cello Solo III. Mvt (clicca e guara il video)
"Non sono sentimentale, sono emozionale." O come diceva in lezione: "Don't get excited, create excitement!"
"Non posso permettermi il lusso di suonare male perché un tale giorno non sto bene. La presenza del pubblico mi onora, e mi obbliga a dare sempre il massimo di me stesso."
Janos Starker - David Popper: La danza degli Elfi (clicca e ascolta)
"Mi sento fortunato di avere delle doti, ma mi sento anche responsabile di usarle e sfruttarle nel migliore dei modi, di dover raggiungere il massimo."
Paragonando la sua attività da solista con quella didattica, diceva: “Insegnare a una persona giovane, la cui vita dipende da quello che fai, è una cosa molto più importante e richiede tanta responsabilità."
In classe dal Maestro
Nonostante il suo enorme impegno come solista ci faceva lezione ogni settimana, spesso anche di sabato nell'auditorium quando le lezioni erano pubbliche per tutta la scuola. Ogni volta chiedeva la preparazione di un intero pezzo nuovo (un concerto, una sonata, una Suite di Bach etc.), ma il tema della lezione non era il pezzo, ma un aspetto specifico nel modo di suonare.
Poteva essere un aspetto tecnico (l'anticipazione dei cambi di posizione, la condotta del braccio sinistro attraverso le posizioni, il movimento del braccio destro in corrispondenza del cambio d'arco ottimizzato al legato in contrasto a quello per lo staccato, la distribuzione giusta delle tensioni muscolari per il vibrato...), o un aspetto musicale (la tecnica di respirare fisicamente in armonia con la frase musicale, il cambio immaginario di metrica per suddividere il ritmo in modo appropriato al cambio di carattere musicale...).
Diteggiature e arcate erano lasciate da decidere allo studente. Puntava il dito solo contro incongruenze o un modo innaturale di usare il corpo.
A lezione con Janos Starker (clicca e guarda)
Tema centrale del suo insegnamento era il modo naturale di usare il nostro fisico per suonare. Non era ammessa nessuna tensione superflua che potesse inficiare il movimento fluido del corpo o della musica.
Diceva: "Se si lavora in contrasto con quei principi, si riesce forse - con un buon talento - a raggiungere un buon livello, ma si danneggia il proprio fisico. Se si usano i muscoli con una tensione eccessiva, farà male - per me è triste vedere come tanti musicisti si distruggono attraverso l'affaticamento.”
Definiva un grande insegnante un maestro che si sentiva responsabile personalmente per lo sviluppo di ognuno della classe e che dedicava la sua vita all'insegnamento di ogni possibile aspetto della sua arte, in modo che l'allievo potesse trasmettere il messaggio del compositore.
La sua prassi erano le lezioni "con la porta aperta". Chiunque era iscritto alla School of Music poteva assistere a tutte le sue lezioni. Nel suo pensiero chi assiste ad una lezione comprende meglio i propri problemi quando vede un compagno confrontarsi con le stesse difficoltà, immedesimandosi nell'altro e osservando l'effetto delle correzioni del maestro.
Tributo a Janos Starker (clicca e guarda)
Starker diceva che il suo compito era di dare delle informazioni e di cercare di mostrare all'allievo come usare la propria testa. A volte ci accompagnava attraverso la soluzione dei nostri problemi, ma la soluzione era sempre fatta su misura per l'allievo.
Secondo Starker, gli studenti non devono imparare per imitazione, ma usando l'intelligenza e comprendendo l'uso giusto del proprio corpo.
"Voglio sviluppare l'udito degli studenti finché siano disturbati da dettagli che prima non riuscivano a percepire. Una volta preso la coscienza troveranno un modo per smettere con quello che gli dà fastidio.”
"La mia ricompensa è quando riesco a svegliare l'immaginazione dell'allievo. Sono meno interessato al talento che non alle persone che sono in grado di costruirsi con il proprio intelletto un'evoluzione continua."
"Sono insegnante, non un coach. Non aiuto ad imparare pezzi specifici, ma insegno i principi e voglio portare gli studenti ad avere la capacità di prendere decisioni secondo la propria coscienza e comprensione.”
Janos Starker - intervista alla Kronberg Academy (clicca e guarda)
Ringraziamento :
Devo a Starker la mia passione per il violoncello perché è stato il mio idolo. Senza di lui non avrei mai cominciato a suonare.
Devo a lui la mia etica nei confronti della musica.
Devo al suo insegnamento la conquista di essere diventato un musicista professionale.
Grazie alla sua saggezza mi ha dato dei principi per la vita.
Jakob Ludwig
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