MORIZOT FRERES E I SUPEREROI!
Pur essendo sei, avevano anche loro l'"Uomo del Fuoco" come i "Fantastici Quattro", anche se a dire il vero, somigliavano di più ai "Sette Nani"!
Arco da violino Morizot Frères
Scusate il piccolo giochino, ma osservando la composizione di uno dei più noti laboratori di Mirecourt sembra veramente di trovarsi in mezzo ad un cartun di Walt Disney.
Il laboratorio di due stanze in un sobborgo di Mirecourt, antro buio ed austero dove operavano in religioso silenzio personaggi da fumetto come "Le Chef", "Il Pompiere", o "Il Vecchietto".
I ruoli all'interno del laboratorio erano ben divisi e delineati, e "Le Chef", un po come "Il numero Uno" del "Gruppo T.N.T.", distribuiva i compiti agli altri.
Come già anticipato, i figli di Luois Joseph Morizot erano sei; uno dei quali, René, liutaio, gli altri cinque seguirono le orme del padre e con lui rimasero fino alla fine della carriera.
Il lavoro era organizzato come una catena di montaggio, in modo da aumentare la produttività e ridurre al minimo i tempi morti. Concepito come una vera e propria fabbrica.
Il primogenito Paul Charles, nato a Mirecourt il 4 Febbraio 1899 e morto a il 16 di Settembre del 1970 a Epinal, era, come appunto recita il soprannome "Le Chef". Oltre ad occuparsi della realizzazione dei nasetti, distribuiva i compiti settimanali, riceveva i clienti, e era l'unico fratello con il portafoglio; cioè l'unico con l'autorizzazione a firmare gli assegni.
Louis Gabriel, nato il 2 Giugno del 1903 e morto a Vittel il 26 di Maggio del 1988, aka "Il Pompiere", aveva il compito di aiutare il primo fratello con i nasetti, e costruire gli archi da contrabbasso.
Ad André Auguste, nato l'8 Settembre 1907 e morto a Mirecourt il 6 Febbraio del 1978, erano affidati i compiti più delicati come la prima piega delle bacchette. Aveva studiato una tecnica non molto raffinata e di dubbia efficacia, che gli permetteva, tramite una specie di forgia alimentata a carbone, di piegare un enorme quantitativo di bacchette i breve tempo.
Essendo il più dotato tra i cinque, aveva anche il compito di costruire gli archi migliori, che in seguito venivano verniciati e montati da Paul Georges, quarto figlio, nato il 21 Febbraio 1910 e morto il 23 Luglio 1959.
Marcel Louis, detto "Il Vecchietto", era probabilmente il meno abile dei cinque. Era lui che doveva accollarsi il lavoro più duro; le sgrossature.
Il laboratorio muove i suoi primi passi agli inizi degli anni venti del '900, ma a causa del crollo della borsa di Wall Street del 1929, che mise in crisi le economie di mezzo mondo, e successivamente della Seconda Guerra Mondiale, il grande successo arrivo solamente dopo il '45.
E' bello trovarsi esattamente nella terza fase del processo; la ricostruzione. La prima è brutta perché il crollo economico crea povertà e depressione. La seconda, la soluzione alla crisi economica, è terribile perché ha il compito di creare i presupposti affinché, la ricostruzione possa essere messa in atto. E alla fine, dopo che una bella guerra ha distrutto tutto, si deve ricostruire, e rimettere in moto la macchina. Questa è la fase più bella, da un lato per l'entusiasmo della fine dei conflitti e il ritorno alla normalità, e dall'altro per i finanziamenti che arrivano per la ricostruzione creando benessere e stabilità. Soldi prestati dalla stessa economia in crisi che ha iniziato il processo, ma che da esso non è stata toccata, e che ricomincia il giochino da capo indebitando i superstiti.
Hops, i Morizot! Scusate la digressione, ma meditate.
Il primo ventennio non fu affatto facile, i fratelli dovettero costruire archi anche per altri colleghi per andare avanti. Nel caso della Maison Laberte ad esempio, per poter comprare il legno, non disponendo di denaro si accordarono in modo da costruire archi per loro ed essere pagati in materiale da costruzione.
Dal 1945 ha inizio il decennio d'oro della famiglia Morizot. Gli ordini aumentano a dismisura e i fratelli arrivano a produrre un numero di archi/persona impressionante; circa cinque/sei al giorno!
Nel 1955, con la morte del padre il laboratorio vede l'inizio del declino. Nell'arco di pochi anni muore anche Paul Georges (1959), e alla morte di Marcel ('69), e Paul Charles ('70), i due fratelli rimanenti decidono di chiudere. André si trasferì con il laboratorio davanti a quello del fratello liutaio René, dove continuò a costruire fino alla morte ('78) e Louis si ritirò in pensione a Vittel.
In poco più di un trentennio i fratelli hanno anche formato alcune nuove leve dell'archetteria come Charles Alfred Bazin, Roger Lotte, Marcel Lapierre, e Bernard Millant, personaggio veramente particolare e ultimo erede della scuola Francese di archi; presto vi parlerò di lui.
Gli archi
Beh difficile dire qualcosa riguardo agli archi dei fratelli Morizot. Mentre in quelli del padre, in particolar modo i primi, è possibile trovare cose carine, per i fratelli il compito è più arduo.
Sono spesso molto dozzinali e raramente alcuni valgono il prezzo che ne viene chiesto. Questo perché chi fa il mio lavoro, anche se conosce la vera qualità di quello che propone, preferisce sfruttare l'ignoranza e alimentare il mito Francese, perché lo ingrassa senza neanche farlo stancare con la pialla.
Questa è l'ultima grande fabbrica che ha operato in Europa, dopo i Morizot questo modo di produrre si è spostato in altre zone del mondo. Prima in Brasile, ricco di buon legno, e dopo in Cina, ricca di mano d'opera a basso costo.
A presto
Paolo
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