Mr. 6067!!!
Il 6167 non è stato possibile usarlo, perché aveva un "cancro"; ma questo bellissimo 6067 invece era sanissimo, e come vedete si è trasformato in un magnifico Arco. Ma se da un lato questa bacchetta è un miracolo, dall'atro è una maledizione!
Questa che vedete raffigurata nella foto "era", la più grande bacchetta che avessi mai visto in carriera, e grazie al M° Navea Vera, con cui sono orgoglioso di lavorare ogni giorno di più, e che ha compiuto un lavoro superlativo, si è trasformata in uno dei più grandi archi che abbia visto in carriera; e non sono pochi.
La natura qui ha fatto del suo meglio. Questa bacchetta è stata tagliata perfettamente, particolare molto importante(IL TAGLIO DEL LEGNO), ha una pasta densissima, un colore bellissimo, e sopra tutto una velocità di propagazione del suono impressionante. Nella mia carriera, fatta eccezione per il 6167 sopra citato, non ho mai visto niente del genere, e considerate che mi sono passati tra le mani circa cinque o sei metri cubi di pernambuco buono tagliato in bacchette.
Meno male che è arrivata nel momento giusto. E' si, perché vedete, sia costruire che suonare un arco con un materiale di questo tipo, è un po come fare una corsa campestre portando in equilibrio sulla testa un vasetto di nitroglicerina.
Il problema dal punto di vista costruttivo sta nel domare l'enorme forza, senza arrivare a compromettere la struttura fisica. In altre parole per rendere, non dico docile, ma suonabile questa bacchetta è necessario alleggerirla molto, ma essendo di densità elevata, più si toglie legno e più diventa piccolo il diametro della sezione della bacchetta. E quando i rapporti di grandezza tra diametro della bacchetta, dimensione della testa e del nasetto, e lunghezza, sono molto sproporzionati, l'arco inizia ad avere notevoli problemi di bilanciamento ed assetto.
Dalle foto non si riesce a vedere la dimensione reale della bacchetta, ma vi garantisco che l'aspetto è paragonabile con quella di un arco di densità alta, diciamo sui 5700 m/s, e pesante 58 gr.. Poi la mettete sulla bilancia, e non credete ai vostri occhi: 63.5 gr, e con la montatura più leggera che esiste. In alcuni momenti ho visto Daniel con un filo di disperazione negli occhi, mi guardava e diceva: - Piallo piallo, ma non cala un decimo di grammo! -
E comunque, sfido chiunque a costruire un arco suonabile, con un legno così, 63.5 gr, che non distrugga violino e braccio dell'esecutore. Il M° Navea Vera ci è riuscito grazie al concetto di curva che ha e alla sensibilità che ha avuto nel realizzarla. Riuscendo a rendere suonabile, almeno da alcuni, un legno di una rabbia ed irruenza spropositate.
Quando dico che è arrivata nel momento giusto sono però due i motivi; il primo già l'ho detto, la fortuna di lavorare con un artigiano di primissimo livello. Il secondo è che un attimo dopo averla vista, è arrivata una telefonata del M° Boris Belkin, nella quale mi diceva che era intenzionato ad avere un altro arco del M° Navea Vera, e... come dirgli di no!
Il M° Belkin è rimasto sorpreso dal risultato. Gli avevo promesso il più grande arco della sua carriera, ma credo che avesse preso le mie parole come un esagerazione da venditore, dopo averlo visto si è ricreduto totalmente. Ha tre volte più suono del suo Pajeot, che oltretutto è uno dei più belli, sani, e meno sfibrati che abbia visto, e un timbro caldo ed avvolgente veramente raro da trovare in un arco moderno.
In oltre questo arco e il suo autore hanno riscosso anche una critica prestigiosa, inaspettata, e gradita. Quando sono andato a Siena, dove il M° Belkin tiene le sue master class di perfezionamento presso l'accademia Musicale Chigiana da più di venticinque anni, per consegnarlo, vi ho incontrato il M° Jean-Jacques Rampal, caposcuola della liuteria francese, alla stessa stregua di Raffin e Millant, il quale ha avuto parole entusiastiche sia per il lavoro, che per la qualità del legno, e ci ha invitato a visitarlo nel suo atelier a Parigi.
Il M° Belkin con il suo nuovo arco D.T. Navea Vera
Ma torniamo a noi. Parlando con il M° Belkin gli ho detto: - Questo arco è come una macchina di Formula1, corre veloce, ma ha bisogno di un buon pilota per essere guidata.-. -Hai ragione Paolo, - mi ha risposto - è grandioso, ma non posso concedermi alcuna distrazione altrimenti mi punisce -
In realtà questo arco può stare bene in mano solo ad un grande solista, quale lui è, e mi permetto di dire può essere costruito solo da un grande artigiano come il M° Navea Vera. Servono talento, esperienza e dedizione al lavoro, tanto per suonarlo come per costruirlo.
Mr. 6067
Arco da violino in ebano, argento, e madreperla a cuore.
Fasciatura: Tartaruga e piattina d'argento
Peso: 63.5 gr
Lunghezza: 72.8 mm
Timbro: "D.T. Navea Vera"
La prossima settimana approfondiamo
A presto
Paolo.
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