NICOLAS LEONARD TOURTE dit "L'AINE"; IL FRATELLO

Nicolas Leonard Tourte, non ha avuto una vita eccessivamente fortunata. Una volta che si era sistemato, con la sua lunga lista di clienti nobili e facoltosi, è scoppiata la rivoluzione. Ed in più ha avuto anche la sfortuna di nascere fratello dell'uomo che fu leggenda; Francois Xavier. Nonostante questo il contributo enorme che ha dato all'archetteria moderna, lo pone di diritto tra gli archettai fondamentali!

Arco da violino in avorio, bosso, e pernambuco, Nicolas Leonard Tourte

Anche se spesso in passato, veniva attribuito lo sviluppo dell'arco moderno totalmente a Francois Xavier Tourte, oggi giorno si può parlare di un lavoro concertato sicuramente a più mani, senza essere accusati di revisionismo. Certo F.X., ha dato un contributo fondamentale alla definizione dello standard, ma quasi azzarderei a dire che una delle chiavi di volta più importanti dell'architettura dell'arco, è stata introdotta da Nicolas Leonard.

Brevi cenni biografici

Fratello più anziano di F.X. e figlio di Nicolas Pierre, nasce a Parigi il 22 Gennaio del 1746. Inizia a lavorare giovanissimo, all'età di dieci anni, e almeno fino alla morte del padre, nel 1764, continuerà a mantenere lo stile di famiglia.

La sua vita è composta di due fasi fondamentali.

L'ascesa, che va dal 1764, al 1789 c.ca, in cui grazie alla bravura, e ad indubitabili contatti con i circoli della Massoneria, diviene molto conosciuto e apprezzato in ambienti particolarmente esclusivi, ed in breve, grazie ai suoi facoltosi clienti riesce ad elevare il suo livello nella società.

In questo periodo si sposa due volte. La prima, il 21 Febbraio 1767, con Catherine Landry, che gli darà un figlio, Charles, anche lui archettaio conosciuto come "Tourte T". La seconda, il 25 Novembre 1788, pochi mesi dopo essere rimasto vedovo, con Marie Jeanne Guillaume Marion, di 23 anni più giovane.

La discesa, della vita di Nicolas Leonard, ha inizio naturalmente con la Rivoluzione Francese. Ci impiegarono un po di tempo i rivoluzionari a ghigliottinare tutti i nobili, ma una volta che ebbero finito, non si sentirono ancora totalmente appagati, ed iniziarono le persecuzioni verso chi si era dimostrato particolarmente vicino alla nobiltà.

Il 16 Giugno del 1790 nasce la sua prima figlia, Marie Catherine Prudence, ma nel 1794, chiede il divorzio, in modo da proteggere la moglie e la figlia da eventuali ritorsioni. La coppia non si separò mai di fatto, anche perché il 15 Novembre del 1796, vide la luce Madeleine Jeanne, la sua seconda figlia, e il 13 Settembre 1803, la terza; Mélanie Joséphine Eléonore.

Vive gli ultimi anni di vita, cercando di evitare le ritorsioni dei Rivoluzionari, fino al 11 Settembre 1807, probabile data di morte, in cui non ci riesce.

Analisi del lavoro

Sicuramente non è cosa semplice descrivere lo stile di un artigiano, che quando ha iniziato a costruire aveva in mano un arco barocco con la testa a lancia, e quando è morto ne aveva uno moderno; ci sono però alcuni punti di volta più importanti di altri nel suo lavoro.

Il primo, e più importante, è  l'adozione, nel 1769 del modello "Cramer". Questo particolare modello è fondamentale per l'evoluzione dell'arco, perché da questo momento in poi la testina si alza e di conseguenza anche le curve cambiano in modo sostanziale.

Nella storia le date sono importanti, perché nel 1769, Francois Xavier era un orologiaio, e non si era ancora dedicato all'archetteria; lo farà nel 1774. Quindi l'intuizione, del nuovo modello meccanico, è da attribuirsi più a Lui, che al fratello più giovane.

Anche se i nasetti sono ancora troppo alti, questo modello di archi iniziavano ad avvicinarsi molto alla concezione moderna.

A rivoluzionare il meccanismo nasetto ci pensarono F.X., molto esperto nella lavorazione dei metalli, e Viotti alcuni anni più tardi; nei primi anni 90 del '700.

Certo aver apportato l'innovazione dell'anello e della slitta, e soprattutto abbassare l'altezza del nasetto, sono stati passaggi fondamentali, ma per la funzionalità dell'arco moderno, l'intuizione di Nicolas Leonard di iniziare ad usare il modello Cramer, è da considerarsi l'assoluto punto di volta.

Perseguitato politico, scomparve molto giovane, a soli 61 anni, a smise di costruire quando ne aveva 56. Anche se sicuramente meno talentuoso, a nessuno è dato sapere che cosa avrebbe potuto fare insieme al fratello, è un fatto che quando ha lasciato l'archetteria l'arco moderno esisteva già. 

Aver affrontato questo autore, mi da modo di collegarlo ad un argomento tecnico di cui non vi ho mai parlato. Come sapete non mi occupo molto di archi barocchi; personalmente trovo molto più affascinanti i moderni e di quelli mi preoccupo. Mi sono però reso conto di non avervi mai spiegato il motivo fisico, per il quale il cambiamento è avvenuto.

La prossima settimana ci occuperemo di architettura; quella degli archi naturalmente.

A presto

Paolo