PECCATTE; IL COGNOME LUMINOSO
Giuro che non l'ho fatto meditatamente. Ricordavo che l'anno di morte di questo artigiano dal grande talento, solo parzialmente espresso proprio a causa della prematura scomparsa fosse il 1855, ma che proprio oggi ne ricorresse l'anniversario debbo confessare di no.
Il caso a scelto e noi lo assecondiamo dedicando questo piccolo pezzo al M° Francois Peccatte (10/03/1821 - 30/10/1855).
Arco da violino laboratorio Francois Peccatte in amourette e alpacca 1845
Pur avendo dedicato l'articolo a Francois, oggi non parleremo espressamente di Lui, ma dell'effetto accecante che provoca il cognome Peccatte, troppo spesso abusato.
L'oggetto che andiamo ad analizzare possiede un documento identificativo redatto da un esperto di buon nome anche se non Francese, che recita testualmente : "Costruito nel laboratorio di Francois Peccatte nel 1845".
Devo dire che almeno in parte sono in accordo con quanto scritto, ma trovo che alcune affermazioni possano essere considerate leggermente forzate.
Ad esempio, analizzando la montatura dell'arco, che è in alpacca, si può affermare con certezza che l'oggetto è stato costruito sicuramente successivamente al 1830, anno in cui fu presentata al modo la nuova lega metallica.
Sempre dal nasetto arrivano altre indicazioni temporali. Sebben non eccessivamente curata, la gola ha un profilo che ricorda da vicino i lavori di Dominique Peccatte degli anni 30/40.
La datazione quindi potremmo dire che è parzialmente corretta. Parzialmente, perché come ebbe a dirmi una volta il M° Bernard Millant, nessuno di noi era seduto vicino al costruttore mentre lavorava, di conseguenza stabilire l'anno esatto è pressoché impossibile in assenza di documentazione originale dell'epoca.
I più maligni potrebbero pensare che è stato datato così per distanziarlo da Dominique, che rientrerà a Mirecourt solo nel 1847.
La forzatura più forte rimane comunque il "laboratorio Francois Peccatte", tanto da rasentare l'illazione.
E' vero che il nasetto ricorda Peccatte, ma a dire la verità più il fratello maggiore che Francois. In più ci sono anche alcuni dettagli tecnici che non tornano; la coulisse ad esempio è fermata con i chiodini invece che con le viti, utilizzate da Francois proprio per le montature in alpacca.
Parlando della bacchetta gli indizi ci portano ancora più distanti dal laboratorio di Francois. E' costruita in legno di amourette, cosa non strana per un oggetto di questo tipo, dal momento che si tratta di una produzione di secondo livello. Quindi potrebbe anche essere coerente, a non esserlo è la stilistica della testina.
Non ricorda quasi per niente Peccatte, anzi, appare come un coacervo di stili dell'epoca. La cresta potrebbe in realtà ricordare i lavori di Pierre Simon, come la larghezza dello smusso, anche se non gira così bene. L'intera lavorazione delle guance e anche il giro dello smusso riportano ad un altro nome noto; quello di Etienne Pajeot. Trovo dunque arbitrario posizionare questo oggetto nel laboratorio di Francois Peccatte. Quello che invece mi appare più plausibile è ci troviamo davanti a uno delle migliaia di archi che possono essere incasellati sotto la parola "école".
Mirecourt in quegl'anni e fino alla seconda metà del '900 inoltrata era una cittadina piena di artigiani che lavoravano nel mercato degli strumenti e degli archi, di conseguenza non era così strano che alla fine tutti lavorassero un po per tutti e che gli stili si somigliassero gli uni con gli altri.
L'arco, come dicevo, è stato costruito secondo il mio parere da uno dei molti laboratori attivi a Mirecourt tra gli anni '40 e '50 dell'Ottocento ispirandosi liberamente alla scuola Peccatte.
Posizionarlo nel laboratorio di Francois è impossibile, se lo si fa è perché appunto questo cognome è così luminoso da accecare e il certificatore (di cui non faccio il nome) lo sa bene!
A presto
Paolo
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