THE BORIS BELKIN BOW
Questa settimana voglio concedermi, naturalmente con il vostro permesso, uno strappo alla regola. Non vi parlerò di curve, suono, meccaniche, ma di un arco particolare; anzi tre.
The Boris Belkin bow
Tutto è iniziato lo scorso anno più o meno in questo periodo. Come certo saprete, la cosa più ambita da qualunque costruttore è il buon materiale, e in special modo questo vale per gli archettai. Il pernambuco è una pianta molto particolare, che cresce solamente in una zona del Brasile, ha una crescita molto lenta, e come potrete immaginare, è stato tagliato per secoli, e solo pochi anni fa si sono mosse iniziative, proposte e sovvenzionate proprio dagli archetai, volte ad incrementare la riforestazione.
Il pernambuco buono quindi, è sempre più raro, e più caro. Ed è per questo motivo che quando un amico liutaio ci ha fatto sapere che la famiglia di Bechini, archettaio Italiano ormai scomparso da anni, aveva intenzione di vendere il legno che avevano ricevuto in eredità, io e il M° Navea Vera abbiamo iniziato a sfregarci le mani scambiandoci occhiate di furbesca intesa.
Il giorno dopo la telefonata eravamo nello studio del liutaio che era stato incaricato della vendita, e ci siamo trovati difronte circa duecento bacchette. Abbiamo passato l'intera giornata a misurare, guardare e valutare il legno, e alla fine siamo usciti con sole venticinque bacchette.
Perchè vi racconto questa storia?
Perchè oltre ad essere tutto legno selezionato e stagionato in bacchetta da più di trent'anni, quindi completamente fermo e stabile, tra quelle venticinque ce ne erano tre di un livello totalmente assoluto. Che si sono trasformate grazie all'arte e l'esperienza del M° Navea Vera, in tre archi da violino non superlativi, ma impossibili.
Prima di metterli in vendita li ho testati mettendoli alla prova in situazioni estreme e critiche oltre il limite dell'impensabile. Ho fatto suonare questi archi ad alcuni violisti e violoncellisti, confrontandoli con i loro D.T. Navea Vera, ed i risultati sono stati addirittura al di la delle mie aspettative. IL doppio del suono sul violoncello, ed il triplo sulla viola. Ne io, ne il M° Navea Vera riuscivamo a credere alle nostre orecchie.
L'unica cosa che possa rendere un artigiano più felice di così, è avere la fortuna di venderli a qualcuno che riesce ad apprezzare fino in fondo il proprio lavoro, e non è sempre così purtroppo. E anche questo aspetto è stato carico di piacevoli sorprese.
Il primo dei tre lo ha acquistato una giovane strumentista di grande talento, che farà presto parlare di se, ma che al momento desidera mantenere l'anonimato. Il secondo lo ha preso il M° Klaidi Sahatci, attuale spalla del Teatro alla Scala, e vincitore di numerosi concorsi internazionali da "spalla"; e con questo è arrivato a due D.T. Navea Vera. E qui entra in ballo il titolo del post, perchè con nostra enorme gioia, il terzo di questi archi ha l'onore di essere suonato dal M° Boris Belkin.
Mi avevano presentato il M° Belkin a fine marzo. In quei giorni si trovava a San Remo per un concerto, e tramite un comune amico, il M° Olessandr Semchuk, che ringrazioe saluto, e che da anni ormai suona con un D.T. Navea Vera, aveva avuto la possibilità di conoscerne il lavoro. Dopo una breve conversazione telefonica, abbiamo fissato un appuntamento per quella sera stessa. In quel momento avevo solo un arco da violino montato in argento, e credevo che per un tale nome non sarebbe stato sufficiente; mi sbagliavo. Ne è rimasto entusiasta al punto di volerlo prendere subito, e non solo, ha anche voluto comprare l'ultimo dei tre archi fidandosi della mia valutazione, in quanto non ancora pronto.
L'arco in questione come avrete potuto capire è quello riprodotto nelle foto, è stato finalmente finito, e la settimana scorsa mi sono recato a Liegi, per consegnarlo personalmente al maestro.
Quando sono arrivato a casa del M° Belkin ero tesissimo. Questo arco mi aveva già fatto perdere il sono per una sua particolarità. La fasciatura che vedete è infatti una prima assoluta. E' eseguita in piattina d'oro diciotto carati, e tartaruga decolorata. Avete capito bene si; decolorata.
La tartaruga, salvo in rare eccezioni è di color marrone scuro, ed il M° Navea Vera credeva di aver scoperto il modo di renderla trasparente; credeva!!!
Fasciatura oro e tartaruga decolorata
Il problema è che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, e l'esperimento riuscito una volta non voleva più ripetersi. In oltre avevo già iniziato a fare pubblicità a questa particolare tecnica di decolorazione, e quindi era assolutamente indispensabile, per il buon nome del laboratorio che quella tartaruga diventasse trasparente. Abbiamo passato febbraio, marzo, e aprile, a cercare un modo, arrivando quasi a compiere riti sciamanici per riuscirci, e alla fine, come testimoniano le foto ce l'abbiamo fatta; ma ovviamente non vi dirò come. Provate ad arrivarci e speditemi una soluzione!
Particolare
E comunque fasciatura a parte, sapevo che gli scontri sarebbero stai duri, e non mi sbagliavo. Al confronto erano presenti, oltre al nostro, un Maire, un magnifico Pajeot di proprietà del maestro, ed uno degli archi antichi meglio funzionanti che abbia mai visto in carriera; un Persoit probabilmente del 1820, praticamente mai usato.
Il Maire, probabilmente il più sfruttato di tutti, ha avuto immediatamente la peggio, il Persoit, ed il Pajeot, avevano un buon livello sonoro, ed un bellissimo timbro. Il nostro però, come ha convenuto entusiasta il M° Belkin, aveva il triplo di volume e definizione, accompagnato da una meccanica infallibile.
Questo è quello che dice di noi:
I would like to praise Daniel Navea Vera and Paolo Sarri's art of bow making. The fine choice of wood and the master craftsmanship of the stick produce an incredibly well balanced and flexible bow. It is a great pleasure to play whit such a bow as it produces wonderful sound. A must for a solo career!
Desidero lodare Daniel Navea Vera e Paolo Sarri per la loro arte nell'archetteria. La qualità del legno e la pregevole fattura della bacchetta donano all'arco un ottimo bilanciamento ed estrema flessibilità. Il suono rotondo e ben definito rende molto piacevole suonare con un loro arco. Lo consiglio vivamente per chi fa una carriera solistica!
Sembra gli sia piaciuto!
Arco da violino "The Belkin Bow" in oro, avorio, e tartaruga:
Bacchetta : rotonda di color arancio riportante due timbri, uno sotto la fasciatura e l'altro sul lato sinistro.
Nasetto : avorio africano, oro diciotto carati, madre perla della slitta "a cuore", senza occhio, e con bottone pieno, in oro anch'esso.
Fasciatura : oro diciotto carati e tartaruga decolorata
Peso: 63.5 g (Il notevole peso dell'arco è da imputarsi all'avorio e all'oro, molto più pesanti di ebano e argento)
Che dire, siamo molto felici della bellissima riuscita, e per darvi l'idea di che tipo di arco sia, vi dico solo che mentre stava suonando, ho chiesto al M° Belkin quanto pesasse. Mi ha risposto 59/60 g!!!
Grazie per la pazienza e a presto
Paolo.
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