FRANCOIS E ROGER LOTTE; UN ALTRA FAMIGLIOLA
Anche se è vero che i Lotte non sono stati uno dei nuclei familiari più importanti della storia dell'archetteria Francese, ne sono stati parte integrante e funzionale e mi danno lo spunto giusto per fare una riflessione.
Arco da violoncello Roger Francois Lotte
Figlio di Josephine Millot e di Georges Lotte, liutaio che ha prestato la sua opera prima per J.B. Vuillaume e poi per Derazey, Francois nasce a Mirecourt il 15 di Maggio del 1889.
Inizia l'apprendistato nella bottega di C.N. Bazin, con il quale rimarrà fino al 1921, fatta eccezione per gli anni della prima guerra mondiale. Durante la guerra venne fatto prigioniero e per questo motivo gli venne dato il soprannome di "K.G.", acronimo di Kreigsgefangener; prigioniero di guerra in Tedesco.
Nel 1919 sposa Marguerite Ouchard, figlia di Emile Francois e sorella di Emile Auguste; un altro esempio di come le famiglie archettaie di Mirecourt vivessero in simbiosi l'una con l'altra.
Dal 1922 al 1925, risulta nelle liste di operai della maison Cuniot-Hury, e da qui inizia la riflessione. Lo scorso sabato mi trovavo ad Amsterdam per partecipare ad una convention di archettai, e una parte dell'incontro prevedeva l'analisi, eseguita da tre esperti, di alcuni archi antichi.
L'esperimento, oltre ad essere stato divertente, ha anche portato alla luce alcuni retroscena dell'archetteria moderna. Ad esempio, io ho presentato un arco Cuniot-Hury, certificato dal M°Raffin come fatto in collaborazione con Emile Auguste Ouchard. Appena ho dichiarato che cosa c'era scritto sul certificato, uno dei miei due colleghi è saltato su dando in escandescenze, e dicendo che era molto difficile che la collaborazione fosse avvenuta visto che Eugène Cuniot è morto nel 1910, tre anni prima che il tredicenne Emile Auguste iniziasse a lavorare. Gli ho risposto che aveva ragione, ma che la Maison aveva continuato a lavorare diretta dal padre di Emile Auguste, e che probabilmente era stato fatto da lui e timbrato dal laboratorio dove lavorava, visto che vi era rimasto fino al 1922. In ogni caso secondo il mio collega il certificato non faceva la chiarezza dovuta.
Un altro caso è stato ancora un Ouchard; certificato come Emile Francois. Il primo ha fare l'analisi è stato l'atro collega: -"Ma, ma, sembrerebbe ricordare Emile Francois Ouchard"-. -"Ma come!!!"- questa volta sono stato io a saltare su, -"E' un volgarissimo Morizot frères rimarchiato!"-.
Silenzio di tomba. Ho capito di averla detta se non grossa, almeno scomoda; anche perché l'arco era certificato!
Per farvela breve, la testina di questo arco, poteva ricordare il lavoro di Emile Francois, anche se era molto meno curata delle sue, ma aveva un nasetto con appoggio Hill (simile al Vuillaume, ma di sezione ottagonale), usato in Francia a partire dalla seconda metà del 1900 dai fratelli Morizot e da Emile Auguste Ouchard (No comment).
Peccato che Emile Francois è morto nel 1951; probabilmente il suo fantasma è tornato per costruire quest'unico arco!
Ad ogni modo, la cosa rilevante che è uscita fuori da questo confronto, è che anche loro, come me e molti altri, abbiamo seri dubbi su la purezza di alcuni archi e su alcune certificazioni che sembrano, alcune volte, guardare un pochino troppo al commercio e meno ad altre cose.
Ma torniamo ai Lotte. Nel 1926 Francois, dopo un breve periodo di collaborazione con il collega Eugène Brouillier detto Victor, conclusosi velocemente per incompatibilità caratteriali, si stabilisce per suo conto al numero 63 di rue Vuillaume. Dopo alcuni anni, nel 1931 si sposta definitivamente in quai du Breuil.
Nel 1936 il laboratorio conta quattro operai: René Bernard, Marcel Lapierre, Marcel Mangenot, e Roger Francois Lotte, che diverrà il suo assistente dal 1940; oltre a divenire suo figlio nel 1922!
Nel 1960, all'età di 69 anni si ritira in pensione, anche se conserverà un piccolo banchetto in un angolo del laboratorio, dove si recherà tutte le mattine fino al 21 Marzo del 1970, data della morte.
Il 5 Maggio del 1922 vede la luce l'unico figlio archettaio di Francois; Roger Francois. Dopo aver terminato la scuola inizia come detto a lavorare con il padre fino a diventarne il braccio destro. In un primo momento naturalmente costruisce seguendo lo stile paterno, ed in questo periodo inizia anche a montare nasetti semilavorati da Roger Gérome e Louis Desiré Jeandel.
Dopo la morte del padre, rileva la bottega e vi rimane a lavorare con René Bernard come operaio, che lo assisterà fino a fine carriera.
Lavoratore dalla velocità impressionante, ha costruito un grande numero di archi, timbrati sia con il suo nome, che rimarchiati da altri, come Etienne Vatelot, Bernard Millant, Hilaire & Apparut, solo per citarne alcuni.
Muore, anche lui con la pialla in mano, il 13 Novembre 1989.
Arco da violino Francois Lotte
Lo stile
Parlando di stile torno a quanto scritto precedentemente. Gli archi di questo periodo sono difficilmente attribuibili e spesso anche gli esperti sbagliano. In particolar modo queste famiglie, come i Morizot o i Lotte, hanno lavorato tanto per loro stessi quanto per altri, e il risultato è una rivisitazione delle stilistiche in voga al momento, molto meno curate e raffinate delle originali.
Naturalmente si deve al lavoro, in particolar modo quello duro, il massimo rispetto, ma in tutta onestà mi sento di affermare che con i Morizot e i Lotte, senza trascurare Lapierre, l'archetteria Francese ha raggiunto il punto più basso della sua storia; per fortuna c'è stato Bernad Ouchard.
A presto
Paolo
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