GOTTHARD SCHUSTER E LA CORSA ALL'OVEST
Somiglianze, strane reminiscenze; l'archatteria di Bubenreuth è così. Poche certezze su chi abbia fatto cosa esattamente, ma il sentore di una provenienza comune e la dimostrazione lampante di quanto questo popolo sia determinato e capace. Questo primo arco ad esempio, vi ricorda niente?
Arco da violino Gotthard Schuster in tartaruga e oro inciso
Osservandolo attentamente noterete che, pur non essendo uguale, la testina di questo arco somiglia in modo impressionante a quella di quello fotografato nel post dedicato a Paesold. Il nasetto molto meno, e per una ragione molto semplice; questo è stato fatto nella bottega dell'archettaio, quello del Paesold è sicuramente stato costruito da una ditta che forniva esclusivamente nasetti a molti, se non tutti i laboratori di Bubenreuth.
Dimostrazione ancora una volta di come questo popolo riesca a fare sinergia e a produrre oggetti eccellenti, anche in momenti non certo facili come quelli del dopo guerra.
Gotthard Schuster nasce nel 1903 a Schonbach, culla della liuteria e dell'archetteria Tedesca, e già all'età di quindici anni, nel 1918 inizia ad affiancare il padre Emanuel, dal quale apprenderà la professione.
Ultimato l'apprendistato nel 1923 rimane nel laboratorio paterno fino all'inizio degli anni '30, quando grazie ai suoi buoni contatti commerciali con Markneukirchen e Erlbach, riesce ad aprire la propria attività.
Dotato sia di buona manualità, che di un ottimo fiuto per il commercio, in pochi anni trasforma la sua piccola attività artigiana, in una fabbrichetta che impiega una decina di operai. E' uno dei pochissimi archettai che capisce l'importanza di timbrare gli archi e già prima della Seconda Guerra Mondiale ha buoni rapporti commerciali con gli Stati Uniti.
Come molti colleghi e non solo, dopo la fine della guerra decide di spostarsi all'Ovest, quindi nel 1948 chiude il laboratorio di Schonbach per aprirne uno nuovo a Tennenlohe vicino a Erlangen. Vi rimarrà solo due anni, nel 1950 infatti si sposta, questa volta definitivamente a Bubenreuth, unendosi a molti colleghi esodati dall'Est.
Anche se avanti con gli anni e con alle spalle due guerre, Gotthard si rimette in piedi. Riallaccia anche i vecchi contatti con gli stati uniti, tra cui tra i più importanti c'è Rembert Wurlitzer a New York.
Gotthard Schuster scompare nel 1987 all'età di 84 anni.
Arco da violino in tartaruga e oro modello Tourte/Peccatte
Gli archi
Gli archi di Gotthard sono naturalmente di livelli diversi. Si ispira per tutta la vita alle linee stilistiche Francesi, pur dandone una lettura molto Tedesca.
Gli autori di riferimento sono Eugene Sartory e Alfred Lamy, anche se in rare eccezioni si confrontò con autori più antichi, come Tourte ad esempio. Questi ultimi pur essendo archi molto carini sono comunque lontani dall'avere una concezione geometrica Tourtiana delle forme.
Arco da violino workshop Schuster
Oggetti di buon livello i primi, le seconde produzioni sono qualitativamente più altalenanti e discutibili. Le stilistiche di riferimento ovviamente non cambiano, ma essendo costruiti principalmente da lavoranti i risultati erano spesso sensibilmente diversi.
Questo parlando delle bacchette, perché i nasetti di questa tipologia di archi venivano fatti costruire in toto da ditte esterne; quindi a dire la verità si somigliavano un po tutti.
Gli archi di Gotthard Schuster sono timbrati "GOTTHARD SCHUSTER", per gli quelli di laboratorio in oltre, come potete vedere nella foto qui sopra, veniva aggiunto il marchio "G. SCH." attraversato da una freccia, sia sulla bacchetta che sul nasetto.
Generalmente, come la maggior parte degli archi costruiti in questa zona, meccanicamente hanno buone prestazioni; sicuramente superiori ai pari classe Francesi della stessa epoca.
Approfondimenti :
RODERICH PAESOLD; L'EPOCA DELL'IMITATOR FRANCESE
EUGENE SARTORY; VIOLINO 1920
ARCO DA VIOLINO JOSEPH ALFRED LAMY 1915; LE CONSEGNE
A presto
Paolo
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