L'ASSETTO SONORO
Chi lavora nel campo della liuteria sa che spesso, anzi quasi sempre, la montatura che viene effettuata appena il violino viene terminato, è assolutamente provvisoria. Uno strumento, nei primi mesi di utilizzo continua a trasformarsi, e il mutare del suono direi che è udibile addirittura minuto per minuto, nelle primissime ore. Per questo motivo la messa a punto dovrebbe essere fatta spesso; almeno nei primi anni. Anche agli archi è possibile fare la messa a punto; anche se un pochino più complicato.
Arco da violno D.T. Navea Vera in ebano, oro, tartaruga, e madreperla a cuore
Come è ovvio notare, negli archi non ci sono anime, catene, o ponticelli da spostare o sostituire. Le uniche parti aggiuntive sono rappresentate da nasetto, bottone e fasciatura, ed è su di esse che è possibile intervenire per modificare l'assetto sonoro degli archi.
Capita piuttosto di frequente che i musicisti ci chiedano di sostituire alcune di queste parti, e noi, come ogni artigiano coscienzioso che conosce il proprio lavoro, diamo sempre risposta negativa a tali richieste. Il motivo di tanta reticenza non è da ricercarsi nel brutto carattere dell'artigiano, ma nella consapevolezza di quest'ultimo, che modificare l'assetto di un arco ultimato sostituendo delle parti non solo è improduttivo, ma spesso dannoso.
In oltre, lo strumentista quando richiede questo tipo di modifiche lo fa sempre per cercare di andare a modificare il bilanciamento dell'arco, non tenendo conto dei cambiamenti notevoli che queste pratiche apportano sul suono e sul timbro.
Forse alcuni di voi, magari quelli più inclini al rigore della logica, sapranno che sostituendo anche solamente il bottone di un arco, ne si può modificare il timbro; ma ignorate quanto rilevante sia questo cambiamento. Anni fa, all'inizio della professione mi sono trovato a constatare questo dato di fatto con i miei occhi. Avevo tra le mani un arco da violoncello costruito con una bacchetta che possedeva un elevatissima velocità di propagazione della fibra, e una densità molto bassa. In quel periodo non ero ancora così esperto, ed avevo fatto un errore di gioventù, facendolo montare "leggero".
L'arco nonostante pesasse solamente 77.5 gr aveva un suono, e una forza enormi, ma purtroppo il timbro non era dei più morbidi, e quindi risultava difficile far apprezzare ai clienti le altre qualità, fino a che non è entrato in laboratorio un amico violoncellista alla ricerca di un arco eccezionale. Essendo un professionista che ha le idee abbastanza chiare, appena lo mette sulla corda capisce che questo arco possiede delle caratteristiche uniche; potenza, nitidezza di emissione, meccanica prontissima, c'è però il fattore timbro che non lo persuade. A quel punto mi è venuta un idea, e gli ho detto che, se aveva pazienza di aspettare alcuni minuti, avrei tentato di migliorare il timbro. All'inizio è sembrato reticente, anche perché pensava che per modificare il timbro di un arco fosse necessario molto tempo e lavoro, ma quando gli ho detto che per effettuare tale operazione era sufficiente sostituire il bottone, si è messo quasi a ridere. Detto fatto, sono riuscito a trovare un bottone pieno, che pesava tre grammi in più rispetto a quello in tre parti che aveva l'arco, ed è bastato solo un minuto per sostituirlo e togliere il sorrisetto ironico dalle labbra del mio amico.
Come ho già spiegato la settimana scorsa, sia i bottoni, che le fasciature, o i nasetti, hanno pesi alle volte molto diversi tra di loro, e come nel caso appena esposto, cambiare questi parametri non solo modifica il bilanciamento dell'arco, ma anche il suono e il timbro. Questo accade perché appesantendo o alleggerendo la struttura si va a modificare la frequenza di risonanza specifica della bacchetta(ndr. VELOCITA' DEL SUONO, RISONANZA, E ARCHETTERIA / ESPERIENZA SENSIBILE E PARAMETRI FISICI). Vi ricordate che è possibile esprimere la velocità del suono come modulo di Young fratto densità, il tutto sotto radice quadrata. Ebbene, essendo in stretta relazione con la massa, se aumentate il peso delle montature, la velocità del suono diminuirà e di conseguenza il timbro risulterà più morbido, se lo riducete otterrete invece l'effetto contrario.
Naturalmente, come dicevo all'inizio del post, la messa a punto è praticamente impossibile da fare dopo che l'arco è ultimato. L'artigiano prima di iniziare a lavorare, misura e pesa la bacchetta con lo scopo di capire quale montatura suonerà meglio e una volta deciso non tornerà più indietro. Anche perché l'arco viene lavorato e quindi bilanciato, già con il nasetto definitivo montato. E eccezion fatta per casi rarissimi come quello che vi ho raccontato, sostituire arbitrariamente una di queste parti significa, nove volte su dieci modificarne pesantemente il bilanciamento.
A presto
Paolo.
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