JEAN-PAUL LAUXERROIS; L'ARCHETTAIO FANTASMA
Come più volte detto, sono molti gli archettai di Francia che non conobbero gli onori della ribalta, e i motivi sono molteplici. Mentre però per i più è intuibile il perché del mancato successo, per Jean-Paul Lauxerrois non è così: capacità manuali eccellenti, buon gusto, e soprattutto una delle parentele più invidiate degli ultimi 150 anni!
Arco da violino Jean-Paul Lauxerrois
Jean-Paul nasce a Beaumont-sur-Oise, paesino dell'Ile-de-France a pochi chilometri da Parigi da Beaumont Lauxerrois e Marie Robert il 28 Maggio del 1928.
Anche se il cognome non lo tradisce, Jean-Paul ha uno zio e un cugino quasi coetaneo che hanno fatto la storia della liuteria e che furono trampolini di lancio per molte generazioni di liutai e archettai; fatta eccezione per lui appunto.
Jean-Paul era cugino di primo grado di Etienne Vatelot e ovviamente nipote di Marcel, che all'epoca era già un liutaio tra i più affermati a Parigi.
Visto la parentela non fu ovviamente difficile per Jean-Paul scegliere la professione da esercitare e decidere di entrare nel laboratorio dello zio per impararla. Poco dopo aver iniziato l'apprendistato come liutaio viene però catturato dalla passione per l'archetteria e decide di lasciare, anche se temporaneamente il laboratorio dello zio per spostarsi a Mirecourt.
Arrivato nella cittadina nel 1948, prende servizio come apprendista nella bottega di Francois Lotte dove apprende i rudimenti del mestiere.
Nel 1951, dopo aver terminato la preparazione e assolto ai doveri della leva, torna a Parigi per lavorare nel prestigioso laboratorio dello zio, che nel frattempo, grazie anche al grande talento del figlio di Marcel, Etienne, era divenuto il fulcro della liuteria Francese.
Rimane da Vatelot per i successivi nove anni, in cui avrà anche modo di frequentare André Chardon, che lo aiuterà nel suo sviluppo stilistico e semiotico; i colletti dei bottoni sono un esempio. In oltre lavorare in un laboratorio così importante gli darà l'occasione di confrontarsi con strumentisti di primissimo livello; uno su tutti Arthur Grumiaux.
Si sposa nel 1956 con Marie-Claire Dalibard e il 10 Maggio del 1959 nasce il loro unico figlio; Pascal. Anche lui archettaio, nel 1978 sarà uno degli ultimi diplomati da Bernard Ouchard. Dopo gli studi di trasferì prima a Grenoble nel 1984, poi a Lione nel 88, ed in fine a Parigi dove perirà prematuramente il 19 Agosto 1994.
Nel 1960, per colpa della crisi economica del momento, Jean-Paul è costretto ad abbandonare l'archetteria per sopravvivere.
L'esilio forzato dall'archetteria viene finalmente rotto nel 1980, quando un collega dei tempi di studio che aveva conosciuto nel laboratorio di Marcel Vatelot, Pierre Taconné, lo invita a lavorare con lui a Bordeaux.
Grazie probabilmente al lungo digiuno questi saranno gli anni più prolifici per Jean-Paul.
Si ritira in pensione nel 1993 e si sposta a Grenoble per passare la vecchiaia col nipotino.
Gli archi
Nonostante la sua scarsa notorietà il contributo dato alla scuola Francese e alla sua rinascita fu fondamentale.
Essendo anche Lui come Bernard Ouchard un dipendente, e potendo sottrarre quindi tempo alla costruzione a favore della ricerca, contribuì in modo fondamentale alla rinascita della tradizione del primo Ottocento.
I suoi stadi lavorativi si dividono in tre parti. Gli anni dell'apprendistato da Lotte in cui impara principalmente a lavorare la bacchetta; il secondo dove inizia, anche con l'aiuto di Chardon, a cercare una propria dimensione stilistica; e l'ultimo in cui, grazie probabilmente alla vicinanza del figlio che si è appena diplomato alla scuola di archi di Mirecourt, si avvicina alla rediviva scuola "Peccatte".
Questo ultimo periodo oltre ad essere prolifico è anche il più interessante dal punto di vista stilistico. Le testine cominciano ad avere un profilo più spigoloso e tendente al quadrangolare, frutto dell'adozione di nuove meccaniche. Anche se agli albori, si ritrovano nei suoi lavori echi stilistici che riconducono ad un primitivo Henry, in particolar modo per le teste da violoncello.
Anche per i nasetti si rifà alla medesima scuola con la differenza che sono più orientati verso Peccatte. La gola è molto quadrangolare come quella del Maestro anche se lo sviluppo delle linee è molto grossolano. Come si può osservare nella foto, mentre l'interno della gola è composto da due angoli molto secchi, lo sviluppo diviene più rotondo; segno di una codifica della forma non ancora ultimata.
A tradire in oltre la datazione del nasetto c'è anche lo spessore della paletta dell'anello, molto più alto che nell'originale scuola "Peccatte", e le dimensioni dell'occhio parigino, con l'argento spesso e la perla piccola.
Approfondimenti :
FRANCOIS E ROGER LOTTE; UN ALTRA FAMIGLIOLA
ANDRE CHARDON; LA NASCITA DEGLI ESPERTI
BERNARD OUCHARD; L'UMILE EDUCATORE
ARCO DA VIOLINO COLLABORATION PECCATTE - HENRY 1840 - 45
A presto
Paolo
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