RISPOSTE E AGGIORNAMENTI
"who made better bows, the father or the son?" La domanda, inerente al lavoro dei Vigneron, mi era stata fatta sul blog un paio di settimane fa, ma visto il tono, mi ero divertito a copiare ed incollare la prima strofa della famosa canzone di Cat Stevens. Il caro lettore avendo capito che forse un pochino di buona creanza non guasta mai, ha riformulato la domanda e dal momento che la risposta non è proprio così veloce e banale ve ne rendo partecipi.
Arco da violoncello André Vigneron "Fils" 1905 - 10
Per più di una ragione non è mai semplice rispondere ad una domanda del genere, ci sono veramente troppe incognite da considerare per poter essere esaustivi dando uno sguardo così dall'alto.
Certo io posso parlare da esperto del livello generale del lavoro di un artigiano, ma per prima cosa ne conosco pochissimi che sono riusciti a mantenere una qualità costante nei propri lavori, e secondariamente molti di loro si fecero costruire archi anche da altri costruttori più o meno noti.
Questo per dire che il giudizio definitivo lo si da sull'oggetto fisico che hai in mano. Detto questo si può comunque tentare di delineare un carattere generale dei costruttori.
Parlando dei Vigneron, stabilire chi dei due, padre o figlio appunto, abbia costruito archi migliori è ancora più difficile.
Ambedue erano artigiani molto capaci con gli utensili in mano, ma avevano un concetto lavorativo diametralmente opposto.
Joseph Arthur, il papà, era nato nei primi anni '50 dell'Ottocento e fu formato dagli ultimi rappresentanti della scuola Peccatte. In particolare lavorò per l'ultimo esponente di questa grande scuola; J.J. Martin.
Il figlio André invece, nato a Parigi nel 1881, vive e respira un aria diversa da quella del padre. Nel periodo in cui si forma come archettaio, in città, e non solo, sta iniziando la dominazione stilistica e meccanica di Sartory, che resisterà come sapete fino quasi ai giorni nostri.
Tirando una linea di massima si può dire che i due dal punto di vista puramente manuale si equivalevano. Da un lato gli archi del padre erano superiori a quelli del figlio come progetto meccanico di partenza, il lato negativo è che non aveva una eccessiva sensibilità per il materiale da costruzione, quindi seppur comodi da suonare, spesso risultano non molto efficaci in sala.
Il figlio invece aveva le idee più chiare sul legno, di conseguenza gli archi sono di sovente più efficienti in grandi sale, ma la maneggevolezza e soprattutto la bellezza e le gestione quantitativa del suono vengono a ridursi notevolmente.
Concludendo, tra i due non saprei chi scegliere. Se desiderate bellezza di suono e maneggevolezza il padre, al contrario se preferite potenza e pulizia il figlio.
Arco da violino Joseph Arthur Vigneron "Pére"
Esaurito l'argomento Vigneron, dal momento che non lo faccio da tempo, ho deciso di aggiornare il nostro portfolio, presentandovi gli strumentisti che ci hanno onorato della loro fiducia.
In ordine sparso, eccezion fatta per le signore, partiamo appunto con Silvia Chiesa solista e insegnante. Dopo alcuni mesi dal momento in cui aveva acquistato l'arco passai a salutarla in conservatorio. Aveva con se il suo strumento moderno e tra le mani un arco che non conoscevo. Scherzando le ho detto "Silvia! mi tradisci con la concorrenza?"; risposta, "No, è che il vostro non esce mai dalla custodia del Grancino!" L'ultimo lavoro che ha da poco inciso per Sony Classical è suonato con il nostro arco. Grazie!
Un affetto particolare mi lega al M° Fornaciari e non solo per l'indubbio talento e gusto musicale che gli riconosco, ma anche perché è anche Lui Livornese come me. Solista con all'attivo molte incisioni, lascio a Lui commentare personalmente il nostro lavoro.
"Egr M° Sarri , la ringrazio per avermi fatto conoscere il vostro archetto da me in seguito acquistato : per le sue caratteristiche eccezionali , posso dire di esser diventato NaveaVeradipendente. In quanto talvolta mi capita di decidere di suonare un certo repertorio un altro archetto, ma poi prima del concerto, magari poche ore se non minuti , torno felicemente e con soddisfazione ad esibirmi con l'archetto di vostra costruzione.
Con i migliori auguri per vostra attività
Marco Fornaciari"
Ci ho impiegato quasi un decennio di duro lavoro prima di poter aver all'occhiello due clienti come loro.
Il M°Massimo Polidori strumentista dal suono potente e caldo, è capitolato con il piccolo aiuto di un nostro carissimo amico e cliente, che subdolamente gli aveva prestato uno dei suoi D.T. Navea Vera per una tournée da solista. Dopo averlo provato sul campo ci ha impiegato meno di due ore a trovare il suo!
Francesco Manara, figlio della grandissima scuola Torinese, ha seguito Massimo "a ruota", come si suol dire. In possesso di un meraviglioso Guadagnini, e di un altrettanto strepitoso Nicolas Leonard Tourte, un paio di mesi or sono l'ho chiamato dicendogli che avevo in mano un oggetto che gli sarebbe piaciuto molto. Sono arrivato da Lui con un arco del mio collega costruito con un pezzo di pernambuco meraviglioso e molto simile a quello del Suo Tourte. Due ore dopo, con mia grande gioia, era nostro cliente.
Parafrasando un altro Torinese noto che però parlava di banche: "Abbiamo metà del Quartetto d'Archi della Scala!"
Ultimo, ma assolutamente non tale, è il M° Bellisario. Camerista raffinato e docente attento a tutti gli aspetti legati alla pedagogia, intesa nel senso più ampio e autentico del termine, è stato per me di fondamentale importanza per comprendere alcune esigenze meccanico/espressive dell'esecutore. Anche se avendo ambedue dei caratteri piuttosto decisi, abbiamo fatto un pochino a testate, prima naturalmente di divenire buoni amici.
Anche Lui ha voluto spendere due parole di commento sul nostro lavoro, per la cui bellezza sentitamente ringraziamo.
"Nutro profonda stima nelle eccezionali capacità creative del Maestro Archettaio Daniel Navea Vera e nelle conoscenze e la passione del Maestro Paolo Sarri.
L'accuratissima scelta dei materiali utilizzati e la continua ricerca meccanica (nonché stilistica) garantiscono agli archi Navea Vera prestazioni pari ed anche superiori agli archi di gran nome. Auguro di cuore alle creazioni marchiate D.T. Navea Vera un ancor più ampio riconoscimento internazionale.
Christian Bellisario"
Prima di salutarvi mi fa piacere in oltre segnalare una piccola cosa che però mi riempie d'orgoglio.
Ho sempre considerato Wikipedia come una finestra irrinunciabile sulla conoscenza del modo. Più di una volta me ne sono servito e ho ringraziato chi si spende per renderla ogni giorno più ricca. Pensate che gioia quando ho scoperto di esserne a mia insaputa divenuto una delle fonti.
Qui sotto le pagine che citano il mio lavoro.
Wikipedia Inglese
Francois Xavier Bazin
Victor Francois Fetique
Wikipedia Italiano
Emile Francois Ouchard
Enile Auguste Ouchard
Bernard Ouchard
Approfondimenti :
JOSEPH ARTHUR VIGNERON PERE; L'INCROCIO
J.J. MARTIN: L'ULTIMO GRANDE
ANDRE VIGNERON FILS; L'AUTO-DISEREDATO
EUGENE SARTORY; CELLO 1930
A presto
Paolo
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