GEORGES EUGENE URY, O CLEMENT EULRY?
La storia dell'archetteria Francese non è naturalmente fatta solo dai Tourte, dai Peccatte, e da poche altre superstar; la città di Mirecourt era piena di archettai meno noti. Ma se per la maggior parte di questi è semplice, osservandone i lavori, intuire il motivo della poca notorietà, lo stesso non si può dire del Nostro. Al sig. Ury/Eulry, le mani funzionavano molto bene, ed è probabilmente per questo che è uno dei più misteriosi; la troppa vicinanza di certe stelle tende a polverizzare.
Arco da violoncello scuola Ury/Eulry 1840 c.ca
Come riportato dal libro "l'Archet", dei Maestri Bernard Millant e Jean Francois Raffin, che hanno eseguito un eccellente ricerca. Anche se il nome di Clément Eulry era ben conosciuto nella tradizione Francese, nei registri anagrafici di Mirecourt non se ne trova traccia.
La teoria proposta nel libro sostiene che il nome Clément Eulry, derivi in parte da errori di trascrizione; nei registri si trova scritto sia "Eulry", che "Eury", o "Ury", ed in secondo luogo dal nome di battesimo della moglie. In ogni caso dopo di Lui, figli e nipoti porteranno il cognome "Eulry".
Figlio di liutaio, che gli impartirà i primi rudimenti del lavoro, Georges Eugéne nasce a Mirecourt il 10 di Agosto del 1821 da Claude Ury e Anne Elisabeth Mollot.
Nel 1840 si sposta a Parigi e probabilmente lavora per un periodo da Jean Baptiste Vuillaume, dove avrà la possibilità di frequentare alcune delle stelle di cui parlavo all'inizio del post.
Queste frequentazioni, oltre a dare a Lui, la possibilità di studiare con i migliori artigiani del momento, ha anche dato loro due eccellenti mani da far lavorare. Infatti, nonostante abbia costruito per più di trent'anni, i suoi lavori sono rari da vedere e, quei pochi somigliano molto a quelli di colleghi più conosciuti; ma andiamo avanti.
Alla fine degli anni '40, come dice l'Archet, dopo aver lavorato per Vuillaume, e frequentato le stelle dell'epoca, avendo trovato clienti vicino casa, torna a Mirecourt e si mette a lavorare in proprio. Ma quali potevano essere i clienti di Georges Eugène?
Ovviamente in una città come Mirecourt non c'erano molti musicisti e quindi i lavori venivano solitamente commissionati da commercianti o colleghi più affermati. Spesso però i rivenditori non davano immediatamente confidenza alle nuove leve, e al buon Georges Eugène non rimanevano che i colleghi.
A supporto di tale ipotesi, ci sono anche i materiali usati per costruire. Oltre al Pernambuco, usa molto di sovente materiali considerati inferiori, come il legno serpente o il legno ferro, e molto spesso le montature sono in alpacca. Archi di secondo livello e destinati ad un mercato minore.
E ora: vi ricordate chi è quella superstar molto vicina a Vuillaume, che nel 1848 lascia Parigi, e il laboratorio che fu di Francois Lupot II prima di Lui, per tornare nella sua Mirecourt?
Bravi! Dominique Peccatte naturalmente. Ed infatti, guarda un po strano, Ury si ispira proprio al lavoro di quest'ultimo. Ed ora una storiella.
Più o meno un anno e mezzo fa, ho avuto modo di incontrare una solista di livello internazionale, e naturalmente, oltre a fargli provare un arco del mio collega, ho voluto vedere il suo. Quel livello di strumentista ha solitamente cose molto carine e io non perdo l'occasione di fare archivio mentale.
-"Scusi"-, domando, -"Ha un certificato il suo Peccatte?"-. -"Si certo"- risponde, e mi dice quale esperto, accreditato, ha redatto il certificato. -"Le hanno detto l'anno di costruzione?"-, -"Si, il 1850."-, -"Ah."-. -"Perché, vede qualcosa di strano?"-, -"No, no, complimenti è bellissimo.".
L'arco è bello veramente, ma credo di averle fatto venire qualche sospetto, d'altronde non sono mai riuscito a camuffare bene; quello che penso mi si legge in faccia.
Ora, quando un arco non ha il certificato, o come nel caso dello scorso post, è stato attribuito ad altri, è anche possibile non riconoscere Dominique Peccatte. Ma quando te lo dicono la prima cosa che fai è cercare la "S", il tipico movimento che ha la linea della cresta che si vede in ogni sua testa.
Il fatto che la "S" non ci fosse, unito all'anno di costruzione, mi fanno pensare non solo che l'arco potrebbe non averlo costruito Dominique Peccatte, ma che chi ha fatto il certificato non poteva non saperlo.
Questo il motivo principale, almeno a mio parere, della poca notorietà; come già detto, le stelle bruciano se ci si avvicina troppo.
Del resto della sua vita si sa molto poco. Il 23 Ottobre del 1850 si sposa con Anne Joséphine Clément, che gli darà un solo figlio, Georges Joseph Eulry, futuro liutaio.
Georges Eugéne Ury si spegne nell'anonimato il 1 Maggio 1900 all'età di 79 anni, dopo aver costruito una quantità enorme di archi e averne timbrati pochi.
Anche nella sua fine c'è il destino beffardo. Aveva talmente tanto da fare, che ha dovuto aspettare la festa dei lavoratori per trovare il tempo di morire.
I suoi archi sono marchiati "Clément Eulry".
Approfondimenti:
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A presto
Paolo
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